Ogni cultura che possa essere definita tale, deve possedere una buona storia tramandata da padre in figlio per generazioni. I paesi asiatici sono famosi per il loro folklore e per l’importanza che per essi rivestono le gesta degli avi.
La storia che sto per raccontarvi è patrimonio della cultura Thailandese ed ogni Thai non può sentirsi definire in questo modo se non l’ha udita nemmeno una volta da sua nonna intorno al fuoco nelle notti buie, quando d’improvviso si decide di lasciar emergere i fantasmi, lasciandoli liberi di trasformare la vita degli ascoltatori, dei bambini e delle loro famiglie.
Molti secoli fa, in un villaggio rurale in Thailandia, Nang Nak viveva felicemente con il marito, Mak. Tutto sembrava andare per il meglio per la coppia, infatti Nang era rimasta incinta subito dopo il matrimonio ed insieme abbracciavano l’idea della nascita del frutto del loro amore. Tuttavia, spiacevoli circostanze cambiarono questo stato di cose. Mak, infatti, fu chiamato a combattere in guerra lasciando Nang sola. Molti mesi passarono prima che Mak potesse finalmente tornare a casa. Quando tornò nel suo paese però, notò che molti suoi compaesani non gli rivolgevano parola né lo riconoscevano così, lo sposo si sentì presto dimenticato. Raggiunta casa sua però fu accolto dalla sua bella moglie, Nang e dal loro bambino. La vita sembrò presto tornata alla normalità per Mak e Nang, la quale, aveva ripreso, amorevolmente i compiti di sposa occupandosi della cura di suo marito, del loro bambino e la della loro palafitta.
Mak però aveva avvertito sin da subito che qualcosa non andava, e che cose strane cominciavano a verificarsi in paese, non ebbe però conferma dei suoi timori fino a quando un suo amico non andò a trovarlo. Quest’amico, insieme ad altri abitanti del villaggio, sapevano che Nang era morta insieme al suo bambino durante il parto quando Mak era in battaglia e, vederla in quella casa, mise spavento a quest’uomo il quale disse a Mak che viveva con il fantasma di sua moglie, la quale era apparentemente inconsapevole di essere morta. Il fantasma di Nang, incapace di accettare la sua morte precoce e pensando d’aver perso per sempre il marito molto amato, proiettava in lui e per lui un mondo alternativo, mascherando gli eventi reali. Dopo essere tornato a casa, l’amico di Mak decise che il giorno dopo sarebbe andato da lui per riferirgli ciò che aveva scoperto, ma il fantasma di Nang non avrebbe mai permesso che ciò accadesse e lo uccise prima che egli potesse dire la verità. Dopo quest’avvenimento, il fantasma di Nang divenne sempre più protettivo sul marito, uccidendo tutti coloro che sembravano minacciarla, evitando così al marito di capire cos’era realmente accaduto mentre egli era lontano da casa.
Le cose avrebbero continuato ad andare così, se Mak non avesse assistito ad un evento inspiegabile che cominciò a fargli chiara l’idea che il mondo in cui pensava di vivere, era in realtà una farsa implementata dalla moglie. Infatti, mentre Nang era al piano di sopra a preparare il pasto, Mak assistette alla caduta di limone attraverso un’apertura nel pavimento, mentre la moglie distendeva il braccio attraverso il pavimento fino al piano inferiore, solo per raccogliere il frutto. Scioccato da ciò che aveva visto, Mak cominciò a vedere crepe nel suo mondo e si accorse che la sua casa, non era una casa ben tenuta, ma una baracca abbandonata. Temendo per la sua vita, fuggì nel tempio locale. Mak, insieme agli abitanti del villaggio, ormai terrorizzati, decise di liberare il villaggio dal fantasma di Nang e bruciò la sua stessa casa, la qual cosa, non fece altro che far arrabbiare il fantasma ancor di più, ottenendo così, l’effetto opposto. Dopo un tentativo di esorcismo fallito da parte dello sciamano locale, sembrò evidente che non avrebbero potuto affrontare il fantasma da soli. Nang diventava infatti sempre più potente, tale era la sua devozione al marito. Così si decise di convocare qualcuno più potente in grado di esorcizzare il fantasma. I paesi nei dintorni veneravano un potente monaco buddista, che venne convocato per sconfiggere ed affrontare lo spirito di Nang. Dopo molti tentativi da parte di Nang di eludere il monaco, il suo spirito fu sopraffatto e lei finalmente, si pentì. Il corpo di Nang fu riesumato e il monaco recuperò da esso un piccolo pezzo di osso dal fronte del cranio. Grazie a quest’osso il monaco avrebbe distrutto non solo il fantasma di Nang, ma anche la sua anima, impededole di tornare a tormentare quelle terre. Il suo corpo resta ancora sepolto in un luogo segreto e il fantasma di Nang è ormai scomparso.
La leggenda dice che il pezzo di cranio fu trasformato in una spilla e indossato dal monaco fino alla sua morte. In seguito è arrivato in possesso di Sua Altezza Reale il Principe Chumbhorn Ketudomsak e successivamente, passò attraverso le mani di molte persone. Oggi il luogo della broccia in cui sarebbe custodito questo oggetto è sconosciuta, ma la triste storia di Nang Nak continua a vivere nella cultura thailandese, tanto che a Bangkok è stato creato un altare in suo onore dove le madri e i mariti vanno a renderle grazie. Questa storia, ha appassionato milioni di persone, al punto tale, che ne è stato tratto un musical ed un film.