Non posso esistere senza di te.
Mi dimentico di tutto tranne che di rivederti:
la mia vita sembra che si arresti lì,
non vedo più avanti.
Mi hai assorbito.
In questo momento ho la sensazione come di dissolvermi:
sarei estremamente triste senza la speranza di rivederti presto.
Avrei paura a staccarmi da te.
Mi hai rapito via l’anima con un potere cui non posso resistere;
eppure potei resistere finché non ti vidi;
e anche dopo averti veduta mi sforzai spesso di ragionare
contro le ragioni del mio amore.
Ora non ne sono più capace.
Sarebbe una pena troppo grande.
Il mio amore è egoista.
Non posso respirare senza di te.
Perdersi, completamente, inspiegabilmente in qualcuno. Ogni cosa si dimentica, il cibo non appare più necessario e persino respirare sembra solo una scelta . La vita sembra fermarsi davanti a quella persona che ci tiene così, su un dito, in una mano, stretti in pugno così fragilmente, così assurdamente. Sembra di dissolversi piano piano, di volare via come cenere al vento, se solo la speranza di rivedere la persona che ci tiene così dentro appare vana. Separarsi è impossibile, staccarsi via dall’anima che abbiamo dato via, sopravvivere ai giorni contandoli e perdere completamente la ragione di fronte a lei. Si vuole dare una spiegazione, qualcosa che abbia un qualche minimo senso ma la ragione tace di colpo, si spegne ogni ratio e c’è solo il rumore del cuore che ruggisce . Ma ecco, sarebbe una pena troppo grande dare voce a quel minimo di coscienza che ci suggerisce di correre via da quella trappola. L’amore è egoista, non ascolta nessuno e non ha senso, non ha la minima logica e matematica .
Chi lo sa perché ma questi poeti Londinesi si infilano nel cuore a piedi scalzi, piano piano e poi restano lì per sempre. John Keats, uno dei nomi più in vista della poetica inglese, romantico di nome e di fatto, ci offre una poesia malinconica ma passionale, specchio dell’amore che è quasi sempre irrazionale e irrisolvibile.
Oggi lascio a voi le ultime riflessioni; quante sfaccettature ha l’amore? È sempre così? È sempre una catena che fa male? È sempre soffrire, agognare, soggiogare ed essere soggiogati? E chi, oggi come oggi, si lascia andare a questi rischi? Tu ci provi?
Ti sei mai lasciato scappar via l’anima senza neanche accorgertene?