Letteratu.it

Le bizzarre liste di Charles Dantzig da consultare ne “L’Enciclopedia capricciosa di tutto e di niente”

Siete alla ricerca di un nuovo libro? Avete piene le tasche, la testa e il comodino dei soliti romanzi? Io si. E fortuna vuole che nella mia solita libreria sotto casa abbia trovato la giusta alternativa. Un’enciclopedia. No, non ho deciso di arricchire il mio vocabolario né le mie conoscenze di cultura generale. L’enciclopedia su cui mi sono imbattuta è di quelle assai singolari. A partire dal nome: “Enciclopedia capricciosa di tutto e di niente”. E proprio tutto e niente potete trovarvi.

Vi spiego: ricordate le liste (che io personalmente ho tanto amato) create ad hoc da Fazio e Saviano nella trasmissione “Vieni via con me?”. Diciamo che questo libro ne è una falsa copia. Quindi se avete apprezzato l’ironia, la dolcezza, la sfacciataggine, la speranza e la sincerità delle liste presentate nel programma di successo della Rai, non potete che amare anche questa chicca d’oltralpe.

Charles Dantzig, poeta e saggista francese, esprime una delle sue tante qualità da narratore attraverso le pagine impertinenti dell’enciclopedia. Lo stile è leggero ed originale ma sempre elegante, come la sua penna. Le liste spaziano dalla letteratura all’arte, dal cinema all’abbigliamento, dai cibi ai luoghi, dalle città alle spiagge. Ne sono un esempio «la lista di quelli che hanno fatto bene a non nascere» in cui ritroviamo il figlio di Hitler e Eva Braun, così come «la lista delle persone che, con nobiltà, non hanno mai parlato» in cui ci sono Théo Sarapo, Joe di Maggio e Jacqueline Kennedy. Quella che ho più amato? «La lista dei film per i quali conservare l’ultima sala cinematografica del mondo», e qui cadono nomi come “Viale del tramonto”, “Cantando sotto la pioggia”, “C’eravamo tanti amati” e tanti altri ancora. Charles però non tralascia nulla, neppure «la lista degli uomini vestiti nel modo più ridicolo» tra cui spiccano David Beckham e Silvio Berlusconi.

Un libro che è anche un ritratto a tutto tondo del suo autore, tanti aspetti ed esperienze personali, lo stesso carattere, ma anche il profumo e le sensazioni che lo hanno ispirato, così come i luoghi visitati e le persone conosciute.

Insomma la moda americana delle liste ci piace. Dopotutto il giovane Jay Gatsby nel celebre romanzo di F. S. Fitzgerald iniziò così, stilando la classifica delle cose da fare per dare un senso alle proprie giornate. Ed è quello che faccio io quando preparo gli impegni della settimana sull’agenda, o a quella di mia madre quando pone i propositi per il nuovo anno, o anche quella dell’amica di sempre che decide tra tante la città da visitare.  Che sia per ricordo o per paura, per organizzazione o per imposizione, a volte tutti abbiam bisogno di mettere in ordine, nero su bianco, le nostre priorità. Dopotutto i punti ci danno l’idea di continuità. Ed è sempre meglio metterne qualcuno in più.

E a proposito di punti, Dantzig, sulla distinzione tra stile giornalistico e stile letterario, scrive “Un giornalista mette un punto dove uno scrittore metterebbe invece due punti”.

Signori, io lo amo già il mio Charles.