Una raccolta di racconti. Un insieme di emozioni ed esperienze, vere ed immaginate, che si fermano su carta e si lasciano vivere.
Quello di Gianrico Carofiglio, magistrato barese classe 1961, si presenta come una semplice quanto diretta unione di diversi estratti, pubblicati negli ultimi anni, con un punto comune che li lega l’uno all’altro. Storie di ordinaria quotidianità che con tratti sobri e giornalistici tracciano percorsi brevi di vite comuni e sogni non così lontani dalla realtà.
“We destroy the love, it’s our way
We never listen enough
Never face the truth
Then like a passing song
Love is here and then it’s gone”
Prevalente è la figura femminile che si impone quasi a rappresentare un mondo a sè stante. Donne irraggiungibili, donne vittime della propria forza, donne violente, donne immaginarie. Sono loro che riescono a far ruotare l’animo del protagonista che si muove a fatica in un universo che quasi attraversa senza conoscere.
Non mancano poi i tramezzi meno cupi (ricordiamo che Carofiglio è il padre de “L’avvocato Guerrieri”) con cui l’autore pugliese si cimenta in più di un racconto e che fanno fluire più del dovuto la lettura del libro. Da citare è, d’obbligo, la surreale quanto impossibile intervista tra lo stesso Carofiglio e Tex Willer, quest’ultimo maestro di vita e di stile per un ragazzino alla ricerca di una guida, che si snoda lungo un’autostrada di botta e risposta degni di una pièce teatrale:
“W: Complimenti, veramente. Lei è proprio acuto. Riformulo la domanda: sa cosa c’è negli spazi fra le vignette?
I: (leggermente offeso) No, me lo dica lei.
W: C’è tutta la vita che non è mai stata raccontata. Ci sono le vicende che non diventano storie – per scelta o più spesso per caso – e si perdono nei gorghi del tempo che passa. Ci sono le occasioni non cole, le cose che non vogliamo ricordare o non vogliamo sapere di noi stessi e degli altri. Gli spazi fra le vignette sono il sottosuolo della nostra coscienza.
I: Ma questo…
W: Mi lasci finire, è una cosa importante. Gli spazi fra le vignette sembrano piccoli, sembrano poco più che fessure, ma nascondono un territorio e un tempo sterminati. Se avessimo il coraggio di andare a vedere, a toccare, ad ascoltare, ad annusare tutto quello che c’è in quel territorio, forse riusciremmo a capire qualcosa (abbassando la voce come preso da malinconia). Ci sono tante cose, precipitate negli spazi fra le vignette.”
Lo stile è pulito e diretto, la verve da giallista vien fuori nell’ultimo racconto “La doppia vita di Natalia Blum”, magistralmente diretto dalla penna di Carofiglio in cui un editor impacciato e cinico, diventa protagonista, egli stesso, di un inquietante romanzo in cui realtà e fantasia vanno ad intrecciarsi sino a coinvolgerlo in un’inchiesta sulla scomparsa di una ragazza. Un’inchiesta dai risvolti inaspettati.
I dieci racconti hanno un filo conduttore che non è stato scelto deliberatamente perché le storie sono state scritte in momenti diversi, quando non pensavo ad una raccolta. Diciamo che ciò che li unisce è il tentativo, la scommessa di far vivere dei personaggi credibili in cui il lettore, e prima ancora l’autore, si possano appassionare anche nello spazio breve del racconto e non in quello lungo del romanzo che è più congeniale al mio modo di scrivere. Ecco, è una scommessa sulla creazione di alcuni personaggi
Un’antologia coerente che regala storie avvincenti e reali, che ben rispettano la penna da giallista di Carofiglio. Da leggere? Assolutamente si.
Ecco titoli e fonti dei testi:
•Non esiste saggezza
aprile 2007 – Letterature, VI Festival Internazionale di Roma, Catalogo Silvana Editoriale 2007
•Vigile
gennaio 1991 – in Illystories, Corraini 2007
•Intervista a Tex Willer
maggio 2008 – in Corpo a corpo, Einaudi 2008
•Giulia
giugno 2001 – in Giallo Natale, Mondolibri 2004 – Cairo Publishing 2006
•Mona Lisa (Lo strano nascondiglio di Maria)
dicembre 2007 – “Corriere della sera” 30 dicembre 2007
•Città
maggio 2004 – in Imprinting, Museo Pino Pascali, Polignano a Mare
•Sommarie informazioni a Bogotà
aprile 2008 – in Mondi al limite, Feltrinelli 2008
•Il paradosso del poliziotto
Nottetempo 2009
•La doppia vita di Natalia Blum
in Crimini italiani, Einaudi 2008