Scrittori e signore, abbiamo finalmente concluso la nostra quinta edizione del bar. Spero abbiate fatto buone vacanze e che l’attesa per i vincitori non sia stata eccessiva.
Ma passiamo dunque al nocciolo della question,e avete aspettato fin troppo per avere i vostri libri miei cari vincitori!
La storia di questo mese era una Black-novel a metà tra un fumetto di Alan Moore e la souspance dei thriller anni ’40, un vero misto di idee e oscurità ed è proprio sulle mattonelle di questo sentiero impervio che dopo esservi addentrati mi avete deliziato con la vostra visione dei fatti. Nessuno meglio di me sa quanto sia stupendo leggere dei finali dei propri racconti così validi e appassionati ed è per questo che alla conclusione di questo ciclo, credo che tutti e tre i finali meritino un libro. Ognuno di voi a suo modo mi ha colpito e non nascondo che mi ha “ispirato”, ma vorrei passare all’analisi nello specifico di tutti e tre i finalisti.
1. Katia: il tuo è stato il primo finale che ho letto e nonostante lo trovassi molto gothic, mi è piaciuto tantissimo. L’ho trovato semplice nella fattura e forse anche un po’ elementare ma è decisamente questo quello che mi ha colpito, perchè sei stata l’esempio di come uno stile scarno possa reggere la tensione, il mistero e l’attesa di un rebus che forse non verrà mai disciolto. Il simbolo di come l’eleganza sia anche nel togliere qualcosa piuttosto che metterla.
2. Roberto Tirrito: il tuo finale mi ha lasciato un po’ iterdetta. E’ di sicuro il più realistico e per questo, molto inquietante eppure non mi sono accontentata della prima lettura perchè temevo d’aver frainteso il senso profondo di questa rinascita del protagonista. Il tuo Ben si è trasformato sicuramente attraverso ogni parola che hai aggiunto alla storia per diventare un uomo colmo del suo ego e per questo chiuso in se stesso lontano dalla società e dal rumore della vita “moderna”. Ho apprezzato molto il fatto che tu abbia mantenuto una simmetria con l’ambiente putrido del mio racconto aggiungendovi quel tocco di sarcasmo e quel qualunquismo di cui non solo la vita e quidi la società ma anche la morte e la sventura sono impregnate.
3. Simone Tribuzio: il tuo finale mi è piaciuto particolarmente. Non pensavo che la mia trama potesse evolere in questo modo ed è stato bello veder trasformare un protagonista che credevo ben definito e saldo nella sua solitudine in un vigoroso eroe che cede la vita per darla ad altri. Devo dire che l’evoluzione della storia verso una sorta di mondo magico esoterico mi affascina sempre ed i miei complimenti vanno sia all’idea, che al modo in cui è trattata. Infondo, anche nel cuore più solitario si cela una farfalla.
Letteratu vi ringrazia per aver partecipato e vi attende per altri sensazionali concorsi.
Che la forza della fantasia sia sempre con voi! 🙂