Capita a volte di trovarsi nel posto giusto al momento sbagliato, o nel posto sbagliato al momento giusto, capita poi che ci si trovi sia nel posto che nel momento sbagliati… molto più raro è invece riuscire a unire spazio e tempo creando l’occasione perfetta. Io l’ho trovata, un attimo perfetto per ritornare a vivere e capire ciò che in molti non conoscono e che in troppi ignorano. Storie di vita e di paesi e popoli non troppo lontani geograficamente dal nostro. Eppure così distanti.
In occasione della XIII settimana della Cultura, a Cisliano (Milano), nella biblioteca civica della città, il 10 Aprile è stato presentato il libro di Massimo Ceresa “Dania e la neve”, un libro denuncia, un excursus storico, emozionale ed educativo sulla storia di un paese e di tre donne. La Cecenia e il suo male interiore. Le guerre, un destino comune, un intero popolo in conflitto e le violazioni dei diritti umani nella nuova Russia.
La protagonista di questo docu-libro è Dania: bella, elegante, meravigliosa e figlia dei culi neri. Il termine usato dai naziskin russi per definire i ceceni, gli abitanti del Caucaso, la regione “ancora” appartenente alla Federazione russa. Un termine dispregiativo per indicare qualcosa che non appartiene a loro, qualcosa che non sentono come fratelli.
“Le pagine di Dania e la neve si collocano in uno spazio quasi a-temporale, dove il rimorso fa breccia nell’anima di un torturatore, dove bere il sangue della propria vittima ti rende il mostro che non sei. L’odio si impossessa di te che ti ritrovi a combattere perché te lo hanno ordinato. Così la neve che Dania guarda dal finestrino del suo treno in corsa si macchia ogni giorno di rosso. Rosso sangue”.
Questo è innanzi tutto un libro d’amore o, meglio, un romanzo di amori o, meglio ancora, di amori spezzati. Perché l’amore che è il sentimento più naturale e del quale nessun uomo può fare a meno, non può crescere laddove c’è una guerra. E non solo. Scene violente, dure, che dilaniano i corpi e annientano le anime.
L’autore del libro, Ceresa, è membro di Anna Viva, associazione che si occupa di ricordare la giornalista russa Anna Politkovskaja che scriveva del Caucaso e delle violenze perpetrate specialmente in Cecenia e che è stata assassinata nell’ottobre del 2006 da ignoti killer (per ignoti motivi?).
Per Anna il proprio lavoro presso la redazione della “Novaja Gazeta” (quotidiano per cui scriveva) era soprattutto una passione, una passione che la portava ad ascoltare le richieste delle madri dei soldati e dei giovani spariti nel nulla, a denunciare le ingiustizie commesse in territorio ceceno e russo e le inchieste per reati di corruzione regolarmente insabbiate in patria.
I crimini e le nefandezze commesse dall’esercito russo in Cecenia, le vicende della scuola di Beslan e del teatro Dubrovka, e l’operato stesso del governo Putin sono i temi principali che la giornalista ha affrontato. La Cecenia è ad oggi un paese in cui giurisdizione e giustizia sono due termini ancora sconosciuti alle autorità che la governano. Si susseguono esecuzioni di massa nei piccoli villaggi del paese, rapimenti da parte di “sconosciuti armati e mascherati”.
“Si respira tutta la scrittura di Anna Politkovskaja nelle pagine scritte dall’autore e ancor più l’impegno di non dimenticare quanto ancora accade”
(Valentina Nuccio)
In un’intervista l’autore ha così descritto il suo libro:
Si tratta di una novella nella quale si prova a immaginare il contesto in cui può esser maturato l’omicidio di Anna Politkovskaja. Ho cercato di inserire degli indizi e sarà compito del lettore scovarli e trarre – se vorrà – delle considerazioni. Ma non c’è solo questo: il romanzo è anche altro: ci sono delle storie d’amore, dei frammenti amorosi, alternando momenti di tremenda crudeltà a momenti di amori tanto straordinari quanto impossibili. Il libro è rivolto a tutti coloro che amano la lettura. Ai più volenterosi, poi, potrebbe venir voglia di approfondire…me lo auguro, francamente..
I proventi derivanti dai diritti d’autore di questo libro sono interamente devoluti all’Associazione AnnaViva – www.annaviva.com