Gli autori più originali non lo sono perché promuovono ciò che è nuovo,
ma perché mettono ciò che hanno da dire,
in un modo tale che sembri che non sia mai stato detto prima.
Wolfgang Goethe
Cari affezionati lettori,
E’ arrivato il momento di decretare i vincitori della terza edizione del nostro bar. Innanzi tutto, vorrei ringraziare, ovviamente, tutti coloro che vi hanno partecipato, perchè sono stati per noi di Letteratu fonte di gioia e spensieratezza. Leggere i vostri finali, le vostre lettere, mi ha reso leggera, come se le parole mi trasportassero all’interno di un mare di sentimenti profondi e sconcertanti. Ho apprezzato quasi tutti i finali da voi proposti, ma dovendo scegliere da una a cinque preferenze devo ammettere di essere stata un po’ selettiva, e dunque, ne ho scelti tre. Tre sono quindi i vincitori di questo bar, ve li elenco quì di seguito in ordine di preferenza, motivando le nostre scelte, come ogni buona e giusta giuria.
- Debora: Lei è giunta quasi in punta di piedi qualche giorno fa. Mi ha rapito con la sua soluzione. Ha dato un senso a questo suicidio, mi ha dato dei motivi, delle sofferenze che mi hanno portato a vivere l’angoscia di questa donna in prima persona. Ho girato vorticosamente insieme a lei in un’ agonia messa a tacere soltanto con la fine di una vita. E’ decisamente stato il finale più concreto, quello che più di altri ha dato senso ad una sofferenza così viva. I sentimenti sono decisamente importanti ma apportare delle soluzioni interessanti non è da tutti.
- Francesca S.: Non ho parole per descrivere il turbinio d’ immagini che ha scaturito in me la sua versione della storia. Leggerla è stato un gettarmi a mani giunte in un tornado di parole, le vedevo scorrermi tutt’ intorno come se m’abbracciassero e mi confortassero; sembrava quasi mi dicessero: <Dai ci siamo quì noi, anche se una vita finisce, anche se un amore esplode, noi restiamo quì accanto a te>. Consiglio vivamente, a tutti coloro che non l’avessero già fatto, di leggero.
- Giuliana Caputo: Del suo finale ho apprezzato moltissimo la descrizione minuziosa dei poli opposti, lei che scrive – lettura di lui, un chiasmo che lascia un po’ d’amaro in bocca. Un finale decisamente ben pensato e strutturato, per nulla noioso, con termini d’uso comune che si alternano a piccole ricercatezze formali che si prestano come perle nere tra le labbra d’un bacio.
Anche per questo mese ci sono stati dei vincitori. Ringrazio nuovamente tutti voi che avete partecipato e rinnovo il nostro appuntamento al mese prossimo, lasciando come scia una piccola perla di saggezza di un mio famoso conterraneo, che mi è balzata alla mente rileggendo tutti i vostri lavori. Alla prossima, allora. 😉
La sofferenza in amore è un vuoto a perdere: nessuno ci può guadagnare,
tranne i cantautori che ci fanno le canzoni.
Massimo Troisi