“Grazie mille” dicevano al Sig. Elio, almeno da quando tutti avevano scoperto che l’intero paesino girava attorno a lui; nessuno, infatti, sapeva cosa fare o dove andare senza che il buon signore dicesse loro come comportarsi di volta in volta.
Il Sig. Elio era un uomo molto vecchio, tuttavia i suoi occhi vividi non permettevano di penetrare la sua ispida corazza di barba canuta, e spesso chiunque avesse tentato di indovinarne l’età si perdeva nel suo sguardo caldo degli occhi color nocciola, così benevoli con chiunque gli si rivolgesse, che quasi diventava impossibile fissarlo direttamente.
Si dice che un giorno un ardito giovanotto, tronfio di acerbo orgoglio puerile, gli si fosse avvicinato con aria di minaccia, e modulando una voce spessa, ma palesemente contraffatta, avesse detto all’anziano uomo con tono tracotante: “Ehi, tu vecchio! Tutti giù in paese mi hanno detto che ci aiuti, ma come è possibile, se te ne stai quassù tutto solo, lontano mille miglia, a pensare ai fatti tuoi?”. Il vecchio sig. Elio inizialmente lo fissò con le sue caldarroste arroventate tenendo le palpebre socchiuse, e, d’un tratto, le spalancò mostrandole in tutto il loro splendore, senza proferir parola. Lo sprovveduto giovinetto da quel giorno non parlò più del vecchio sig. Elio, e dall’età di venticinque anni fu costretto a tenere sempre gli occhi socchiusi, come inondato da una luce sovrabbondate che proprio non voleva lasciarlo andare più.
Sebbene il sig. Elio apparisse immune da qualsivoglia emozione a tutti i compaesani, anch’egli era stato giovane, e vulnerabile alle passioni della vita. Egli sentiva ancora sulle sue fragili ossa il peso di quell’amore impossibile, e ricordava sempre come quella donna gli avesse spezzato il cuore. Ogni giorno si recava sotto il balcone di casa sua, ad attenderla, senza muoversi di un centimetro, per ore, ed ogni volta, puntualmente, ella aspettava che Elio si addormentasse. Accadeva così che soltanto al tramonto, vestita del suo abito candido e splendente, usciva silenziosa, lei, dal doppio volto, lei, che era ancora nel suo cuore e che lui riusciva a malapena a salutare quando al mattino, risvegliatosi, la vedeva rincasare come un fantasma, veloce, irraggiungibile e bellissima.
Ebbene sì, anche lui aveva amato, aveva scelto una vita al servizio dell’uomo, una vita al servizio della vita.