Mai momento fu più adatto. E da Stefano Benni non potevamo aspettarci altro. L’autore de “Il bar sotto il mare” ha infatti scritto un libro le cui sfumature tendono verso il rosa. Si, stavolta si è destreggiato fra tutte quelle qualità e quei difetti che sono propri del mondo femminile. La dolcezza, l’ansia, i vizi e le virtù. Emergeranno una ad una attraverso un’opera caleidoscopica e a tratti fiabesca.
Otto metafore perfette dei giorni che viviamo, di questi tempi crudeli, pregni di solitudine, carnivori.
Otto punti di vista differenti, otto modalità stilistiche differente, otto voci differenti, otto donne differenti:
una suora assatanata
una donna ansiosa
una donna in carriera
una vecchia bisbetica
una vecchia sognatrice
una giovane irrequieta
un’adolescente crudele
una donna-lupo
Tutti ingredienti che, mischiati alla fantasia e all’umorismo simbolista e sopra le righe del nostro Benni, aiutano il lettore (donna) a mettere a nudo molti difetti e a discuterli alla luce del sole.
Tra un monologo e l’altro, sei poesie e due canzoni. Tra cui questa:
“Io non voglio che mi ricordiate Nel trionfo, ma nella mia sera Nelle cose che dissi tremando In ciò che suonai con paura”
(Stefano Benni per Fabrizio De Andrè)
Donne gentili dalla grazia innata e al contempo dense di problematiche bizzarre e complesse…
Non a caso:
La mocciosa
Entra una ragazzina con i tacchi troppo alti e uno zainetto rosa. Parla a un cellulare da cui pendono decine di gadget.
Ciao bella Deborah… sono l’Angie… te ne devo dire una da urlo… guarda, la vita ha proprio il telecomando, non sai mai quale tasto premerà, se un horror o un harmony… certo che te lo racconto, bella, stavo per andare a vedere i saldi di Dolce-e-Gabba quando chiama la Fede, la Federica, sì, la culona sgrausa, guarda, giuro piangeva che non si capiva cosa diceva… certo, non si capisce cosa dice neanche quando non piange… sarà l’apparecchio per i denti o che è scema?… tutte e due le cose, secondo me… be’, mi dice [con voce masticata] “Angie, Kefin m’ha laffiato”… Come? “M’ha laffiato, non ftiamo più infieme, ha fiolto il lucchetto”… Come? “Ci fiamo laffiati, caffo!” …Ah, capisco, che brutta cosa, si sono mollati lei e Kefin, che poi sarebbe Kevin, quello che si è depilato le sopracciglia alla Fiorello, quello che si mette il gel sui peli del petto, però come piangeva, povera Fede, guarda Deborah, io penso che quando finisce una storia è come quando viene il tramonto sulla spiaggia verso la fine dell’estate… e Fede diceva “vieni fubito o mi fuicido”… e io rispondo “certo, vengo, sei la mia più cara amica… prima però faccio un salto ai saldi di Dolce-e-Gabba, poi vengo”, e lei “no, fubito fubito”, allora va bene, vado fubito, ma pensa che cosa brutta, stavano bene quei due insieme, proprio due cuori e un cielo azzurro su di loro, lei era appena uscita da una brutta storia con uno stronzo tamarro con un pit bull che voleva fare le robe a tre… ma dai, capirei con un lassie, ma un pit bull quello mozzica… insomma, lui era appena uscito da una storia con una troia isterica, non ricordo chi era… ah, eri tu? Be’, insomma, lui era alla frutta e lei in para, si sono impezzati, si sono incontrati a un happy hour, ma era un sad moment, erano tristi, si son fatti sedici caipirinhe, un po’ di lingue in bocca, poi sono andati al party da Chicco e Sara, dai, la sera che Ninni si è fatta trovare a scopare in piscina col Rasta, dai, insomma, l’amore è entrato nel loro cielo, tutto è diventato azzurro, si sono messi insieme subito ma dopo una settimana hanno litigato, capiscimi, lei aveva ottantasei modellini diWinx e lui un migliaio di Gormiti, dai, quei mostriciattoli guerrieri palestrati, ecco, allora erano sul ponte la sera al tramonto, sono andati a mettere un lucchetto per il primo mese di fidanzamento e lei ha detto “sai, io credo che le Winx da lassù ci vedono”, perché lei è cattolica. E lui beffardo ha risposto “ma dai, sei scema, le Winx non esistono, i Gormiti sì, cazzo”, e lei si è messa a piangere come un torrente verso il tramonto alla fine dell’estate, e lui le ha riso in faccia e le ha detto, “dai, quante storie per quelle Barbie!”.
Allora, capisci, cazzo! Questa è incultura, è ignoranza confondere le Barbie con leWinx, è come confondere Raul Casadei con Raul Bova cazzo, allora lei si è girata di spalle e guardava giù nel fiume che andava verso il mare inesorabile come il destino inesorabile, e lui le ha messo una mano sul culo ed è stato come se le nuvole sparissero dal culo… dal cielo… poi si sono rimessi insieme e lui ha caricato un video di lei nuda su You Tube e lei si è tatuata il suo nome vicino a quello delle Winx, Kevin Winx, insomma, una storia dolce, pulita, ero sicura che sarebbe durata per sempre sempre, e poi sempre sempre, che avrebbero adottato dieci figli come Madonna, invece senti cosa è successo, stasera c’è la festa al circolo del tennis e si eleggono Mister Dritto e Miss Rovescio, e allora
Fede aveva comprato un vestito bluette come un torrente al tramonto alla fine dell’estate senza nuvole,ma Ale… dai che lo conosci, Alessio il ragazzo della Polda, sì, quello sano sanissimo che sembra Brad Pitt però bruno basso e di Potenza, ma c’ha dei gran addominali, quello che canta Piccolo grande amore a rutti, insomma Alessio sente dire da Billo che Kefin gli ha detto sorpassandolo in moto “sai, non mi piacciono le ragazze coi capelli corti perché sembran dei froci”, e Alessio perfido lo dice subito a Robby la sozza che corre da Fede perché sa che Fede, cazzo che sfiga, si è tagliata i capelli corti corti la mattina da Cip Unisex, un taglio molto manga final fantasy, e Fede si mette a piangere come un cavallo sul torrente al tramonto e dice “Kefin adesso non mi forrà più”, e Robby le dice “ma mettiti un’extension sui capelli corti, una coda bionda, vedrai che lui gradisce”, e lei va dalla mamma e dice “mamma, dai, molla cinquanta euros che torno da Cip Unisex che mi mette l’extension”, e lei dice, cazzo, sai quelle cose squallide che si dicono dopo i trent’anni, “io i soldi non li fabbrico, te n’ho già dati cinquanta stamattina, tuo fratello è down”, ’ste stronzate qui! E Fede dice “mamma non dire cazzate, io se Kefinmi vede coi capelli corti mi ammazzo, hai capito?, mi ammazzo, prendo tutti i tuoi tavor nascosti nelle scarpe e mi ammazzo”, e sua madre, quell’insensibile, sai cosa dice? “No, i miei tavor no”, mi capisci?, ci tiene più alle sue medicine che alla figlia! E insomma Fede salta addosso alla mamma e cerca di strapparle i capelli per farsi la coda, e la mamma egoista sai cosa le dice? “Ahio, sono i miei”, capisci?, ci tiene più ai suoi capelli che alla figlia, allora lei prende un coltello di quelli della serie miracle blade, e la mamma dice “no, il coltello no”, capisci?, ci tiene più ai suoi coltelli che alla figlia… Va bene, insomma lei le dà zac zac zac ottantasei coltellate… ecco, ottantasei come i modelli delle Winx, e insomma la vita è un cielo azzurro ma spesso si riempie di nuvole rosso sangue e… e insomma, insomma mentre andavo da lei mi manda un sms: SECONDO TE LE ORFANE CUCCANO DI PIÙ?, che tipa la Fede! Come cosa sto facendo adesso? Adesso vado davanti a casa di Fede perché lì c’è la televisione e cazzo, fico, grandioso, pensa, intervistano le amiche dell’assassina e chiedono com’era lei nella vita, così vado in televisione, vieni anche tu dai, ma fa’ presto che se no intervistano quella pompinara della Robertina che, pensa, è andata su You Tube in braccio a Fabrizio Corona, come avrà fatto? Ah, ci sei riuscita anche tu? Troia, non sei più mia amica… [chiude]
Io l’ho visto come uno spunto per discutere di come diventare donne migliori.