Tutti sono convinti che il Prof. Eco sia estinto da tempo. Tocchiamo ferro, Professore, ma ammettiamolo: Lei è uomo d’altri tempi!
Umberto Eco nasce ad Alessandria nel 1932, attualmente è scrittore (freschissimo il suo ultimo lavoro Il cimitero di Praga che ha svuotato le librerie), filosofo, accademico, linguista e semiologo.
Dopo la laurea in filosofia all’università di Torino con una tesi sull’estetica di Tommaso D’Aquino, si dedica interamente al rinnovamento di quello che, in quegli anni, rappresentava il nuovo, grande canale di comunicazione di massa: la televisione.
Dopo essere entrato in RAI, infatti, inizia con le sua speculazioni sui mass-media e sull’impatto che questi hanno sul pubblico italiano, ormai radicalmente cambiato rispetto agli anni immediatamente successivi alla Guerra. Pubblica il celeberrimo articolo Fenomenologia di Mike Bongiorno.
Nel 1961 inizia la sua brillante carriera universitaria: insegna a Torino, Firenze, Milano e Bologna, diventando professore ordinario di Semiotica e poi direttore dell’Istituto di Comunicazione e spettacolo del DAMS. Da’inizio al Corso di Laurea in Scienze della comunicazione e, dopo aver insegnato anche in numerosissime università straniere, si ritira soltanto nel 2007 per limiti di età. Avrebbe continuato ad oltranza.
Celeberrime sono le sue pubblicazioni di Semiotica, nonché le collaborazioni presso i più importanti giornali d’Italia (ha persino contribuito alla fondazione della rivista “L’Espresso”) come Il Giorno, La Stampa, Corriere della Sera, la Repubblica, il Manifesto.
Nel 1980, finalmente, si lancia nella scrittura, pubblicando una delle più famose “gothic novel” della storia: Il nome della Rosa: in breve divenne best-seller tradotto in 44 lingue, seguì Il pendolo di Focault, enigmatico tentativo di spiegazione di fatti legati alle paranoie sulle sindromi dei complotti. Leggetelo e fatemi sapere cosa ne avete capito.
Romanzi successivi sono L’isola del giorno prima (1994), Baudolino (2000), La misteriosa fiamma della regina Loana (2004) e, ultimissimo, Il cimitero di Praga (2010), tutti editi in italiano da Bompiani.
Sui suoi numerosi contributi politici, segnaliamo A passo di gambero (2006): contiene le critiche a quello che viene definito “populismo berlusconiano”, ma non è tenero neanche con la politica di Bush, allora Presidente degli Stati Uniti.
Gli sono state conferite innumerevoli onorificenze, tra cui quella di socio dell’Accademia dei Lincei, il 6 novembre 2010 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Nizza Monferrato, ha ricevuto 38 lauree honoris causa da università europee e americane, l’ultima nel 2010 presso l’Université Paris II.
Ciò che più colpisce di questo maestro del pensiero è il suo eclettismo: sembrerebbe quasi uscito da un quadro rinascimentale, dove gli intellettuali si occupavano di politica, di società, di filosofia e del popolo, o meglio, di come migliorarne le condizioni di vita di quest’ultimo.
Chi è allora Umberto Eco? Un uomo tanto fuori dal nostro tempo da risultare defunto, oppure tanto attuale da apparire troppo-bello-per-essere-vero. Insomma il Professore, ancora una volta, ci insegna che “gli intellettuali non risolvono le crisi, ma le creano” (Norberto Bobbio: la missione del dotto rivisitata: p. 68).
[sito ufficiale di U.E.]