Letteratu.it

Cosa essere tu?

Sai che è lei molto prima che suoni il campanello, e le tue mani accarezzano piano il pomo della porta molto prima che arrivi: poi accade, e tu ti scopri ad aprire la porta e a vederla apparire lentamente.

Viene a trovarti vestita con una magliettina nera, un cappotto semplice e scarpe da ginnastica: la bellezza trasparente della sua pelle è raddoppiata dall’ombra verde oltremare dei suoi occhi, dalle guance rosa, dalle labbra rosa. Tende la sua mano, e tu la prendi dolcemente come a non volerla rompere.

Quando succede, non puoi più tornare indietro.

“Questa settimana sono successe tantissime cose: ti piaceranno,” inizia a dire: la sua mano è leggera sulla tua spalla, assente nel suo peso e in grado di guidarti allo stesso tempo. Ti porta di là in soggiorno e svuota sul tavolino la sua borsa piena di rossetti, ciprie, trucchi e carte da gioco:  “Ho comprato cose belle,” prosegue. “Più scure eppure più naturali. Ti staranno benissimo.”

Cava dal mucchio di oggetti sparsi un ombretto: “fattelo mettere.”

Un paio di occhi gialli appaiono e scompaiono a poca distanza: so a chi appartengono ma faccio finta di nulla.

“Vieni più vicino,” continua con voce da bambina, e tu ti avvicini, chiudi gli occhi e dici a te stesso che è questo ciò che vuoi, è questo quello per cui hai atteso. Sa toccarti, e non si ferma mai: senti il tuo viso riempirsi, e le sue mani percorrere gentili la tua pelle, la curva del naso, la logica degli zigomi, l’ansa delle labbra, finchè dimentichi chi sei. Sembra di essere sul mare, tra onde che vanno e vengono lentamente.

Alla fine mette giù tutto e ti prende la mano. “Finito,” dice. “Vuoi dare un’occhiata?”

Apri gli occhi e li punti sullo specchio che lei ti regge. Il tuo viso è fermo e bianco in modo innaturale, l’ombra degli occhi ha cancellato il prezzo di ogni tuo sguardo e non riesci a guardarti: poi metti meglio a fuoco, e comprendi che stai guardando attraverso una cornice vuota, il viso che vedi è il suo e non il tuo.

“Stai benissimo,” continua a dirti. Benissimo. Ti chiedi solo perchè non hai capito prima cosa stesse accadendo. La cornice vuota finisce sul divano, e senti ogni volta la rabbia di mille serpenti prendere il posto dei tuoi capelli mentre Alice torna nel suo Paese che non ha più Meraviglie, la porta aperta sulle scale vuote.

Volevi soltanto chiederle che strada prendere.

.

Gli occhi gialli sono ancora lì, e conosci bene anche la voce mentre ti parla, prima che tutto svanisca, e ti dice: “beh, tutto dipende da dove vuoi andare”.

.