“A Natale predomina uno spirito di buona volontà. Come dite voi, è una cosa d’obbligo. Si appianano le liti, le persone che non vanno d’accordo acconsentono a fare la pace ancora una volta, anche se solo temporaneamente… in queste condizioni, anche voi, amico mio, dovete ammettere che tutto questo provoca una grande tensione. Persone che non provano niente l’una per l’altra, si sforzano di “mostrarsi piene d’affetto”… A Natale, per me, c’è solo una grande “ipocrisia”, un’ipocrisia onorevole, un’ipocrisia pour le bon motif, c’est entendu, ma comunque ipocrisia[…]Se sbarrate il flusso del comportamento naturale, prima o poi, mon ami, la diga crollerà provocando un CATACLISMA.”
Il Natale di Poirot di Agatha Christie. Ho rispolverato dalla vecchia mensola un classico per questo natale. Per l’amante dei gialli, non può esserci miglior modo di festeggiare se non con un fantastico “omicidio perfetto”, con prove costruite in maniera maniacalmete geniale e stupendamente imprevedibile; dopotutto Agatha è sempre Agatha.
Ne “il Natale di Poirot” Agatha Christie dà la propria interpretazione del mistero della stanza chiusa, mettendo il suo celebre investigatore davanti ad un caso difficile da comprendere nelle sue mosse. Quel che colpisce è l’abilità, del celebre investigatore buffo dalla testa e dai baffi spettacolari,di scandagliare l’animo umano. La descrizione minuziosa di ogni personaggio, di ogni loro vezzo o mania, fa di questo libro uno scrigno prezioso da cui attingere maschere dell’intera umanità. La signora del giallo pone l’attenzione sulle peculiarità familiari, su cosa si trasmette di padre in figlio, sull’ipocrisia delle riunioni formali durante le festività, sulla difficoltà ad affrontare la propria strada proiettata nel futuro a causa delle zavorre del passato sempre più pesanti perché imbevute sempre più di orgoglio e di vendetta. E ancora alla voglia di curar i propri interessi che chissà perché vanno sempre a discapito di qualcun’altro.
Miei cari lettori, tenete d’occhio queste pagine, potrebbero tirarvi all’interno del loro circolo vizioso e obbligarvi a giocar con loro, in una corsa all’ultimo respiro di curiosità per scoprir chi è l’assassino. Non vi nascondo che c’ho messo un po’ personalmente, ma è stata una soddisfazione poter dire di averlo scoperto prima di Poirot!
Buon Natale amici lettori. Ed almeno per oggi, tenete lontani dal vostro cuore, risentimento, odio , invidia ed ira. Sono sentimenti che non s’addicono al Natale! Vorrete mica far la fine del povero Simeon? Vi voglio tutti vivi e vegeti per il prossimo appuntamento che si terrà l’anno prossimo. In un 2011 che si spera esser pieno di suspense e adrenalina! 😉