Martedì 27.11.2010 ore 18.00
Mi sedetti con la paura d’aver fatto tardi, scesi le scale della libreria in fretta e furia, mi sedetti ad attenderlo. Intanto mi guardai intorno e vidi gente di tutte le età, di ogni razza e pensai tra me: “Questo scrittore è davvero uno tosto, credevo piacesse solo a me!” Sorrisi ed intanto entrò l’hostess con l’inconfondibile tesserino rosso e bianco che contraddistingue la mia fonte di salvezza in ogni giorno ozioso e uggioso: “la Feltrinelli”. La donna dal viso gentile ci annunciò che lo scrittore a causa di un “imprevedibile imprevisto” (cit.) avrebbe tardato.
Nell’attesa decisi di rileggere alcune pagine del libro e l’occhio capitò su questa frase:
“Chi poteva aspettarsi quello che sarebbe successo? Chi poteva credere che quelle parole sarebbero diventate un gesto, un’azione, una violenza incancellabile? Dietro ogni delitto non c’è mai un solo colpevole.”
Astratta dal tempo, mi soffermai a riflettere su questa frase, epilogo vero del libro di Ivan Cotroneo dal titolo “Un bacio”. Molto spesso non ci si aspetta di vivere attimi di pura follia, d’insensatezza, d’instabilità eppure la mente umana trainata dal gruppo d’idee cresciutegli come rampicanti sulle meningi, può fare questo e ben altro. Crudele diventa l’uomo, specie se emarginato, specie se impaurito o stremato. Non feci nemmeno in tempo a riassettare i pensieri che arrivò Cotroneo, in plateale ritardo, ma con un sorriso sincero di chi ammette le sue colpe.
Ivan è nato a Napoli nel 1968. È il traduttore di Michael Cunningham e Hanif Kureishi. Con Bompiani ha già pubblicato “Il piccolo libro della rabbia” e i romanzi “Il re del mondo“, “Cronaca di un disamore” e “La kryptonite nella borsa”.
“Un bacio” è il suo ultimo capolavoro, un libro di poco più di 92 pagine che in maniera originale come una trilogia di pensieri e psicologie, quelle di Antonio, Lorenzo e l’insegnante, illustra in maniera romanzata un giallo purtroppo reale.
Il romanzo è infatti sviluppato da un fatto di cronaca accaduto precisamente in California nel Febbraio 2008 che vedeva l’omicidio di un adolescente da parte di un suo coetaneo. Il fatto scioccò a tal punto Ivan ch’egli decise di metterlo in prosa e di approfondirne gli intrighi psicologici, le trame profonde, l’impeto che si nasconde nella paura verso ciò che ci è ignoto, verso l’universo oscuro del confronto con “l’altro”. Un mondo, quello dell’adolescenza, raccontato con la sofferenza di quegli anni che tutti abbiamo trascorso, ammassati nel gruppo, nella banda, nel branco. I personaggi di questo libro non sono solo i protagonisti, ma anche le azioni degli altri, come il padre di Antonio, che lo maltratta, come l’angoscia dell’insegnante che racconta, come il sentimento di frustrazione di Lorenzo, bloccato nello status di fratello più piccolo a causa della morte del fratello maggiore, costretto a vivere in maniera cristallizzata e assente, rivolta al passato, come se lentamente ogni passo verso il futuro fosse solo un rewind di attimi già vissuti, come quel bacio bloccato nel vuoto di una città carnivora, vera colpevole del disfacelo di una vita.
Dopo aver concluso la sua presentazione Cotroneo si è giustamente trattenuto per le diverse domande postegli. Qui riporto solo le più importanti, mettiamola così, giusto per non esser ripetitivi:
-Signor Cotroneo, Ivan, lei che ne pensa del rapporto con l’altro in età adolescenziale, specie se l’altro col quale ci si viene a confrontare è omosessuale, realtà diffusa e non bene accetta da molti uomini e adolescenti?
“Credo che il vero carnefice di questa società sia la città, che non permette confronto e crea gruppi massificati che isolano ragazzi con diverse tendenze sessuali o semplicemente diversi, costringendoli a vivere come emarginati. Ma in questo non hanno colpa gli adolescenti, che per quanto credano d’essere liberi di sviluppare il loro bullismo come violenza gratuita contro i relitti da loro lasciati ai margini, non si rendono conto che infondo sono solo pezzi da macello di una città che li ingoia ad un branco alla volta”.
-Pensa di farne un film?
“E’ sempre un piacere ricevere molte telefonate di registi che hanno letto il mio libro e ne vogliono trarre la sceneggiatura per un film, ma per il momento, ho in cantiere altri progetti, come La kryptonite nella borsa che diventerà un film a breve”.
Ivan Cotroneo scrive inoltre per il cinema, ed ha firmato solo nell’ultimo anno le sceneggiature di La prima linea di Renato de Maria, Io sono l’amore di Luca Guadagnino e Mine vaganti di Ferzan Ozpetek. La sua popolarità è legata anche all’ideazione di Tutti pazzi per amore, serie televisiva italiana amata dal pubblico e dalla critica, e venduta, caso unico per una produzione italiana, in dodici paesi europei.