Chi è Kahlil Gibran?
Chiunque leggendo Il Profeta potrebbe rispondere: Gibran era un uomo saggio. Ma l’essenza di un uomo non possiamo ricercarla interamente in un libro destinato alla pubblicazione.
Un uomo rivela la propria anima quando ama, afferma Paulo Coelho.
E proprio questa convinzione ha portato lo scrittore sudamericano a curare la pubblicazione di parte della corrispondenza privata di Gibran con Mary Haskell.Fu un’ amica libanese dello scrittore a fargli scoprire le lettere, oggi conservate nell’Università della Carolina del Sud, edite in vari libri e antologie. Coelho scrive di aver adattato liberamente il testo di Gibran, cercando di mantenersi fedele al suo pensiero, e non soltanto alle sue parole.
“Lettere d’amore del profeta” è una raccolta intima e profonda. Sfogliandolo si ha l’impressione di irrompere nella zona più segreta e nascosta di uomo. Scopriamo da intrusi le incertezze, le emozioni, la paura di un uomo profondamente innamorato, alla ricerca di Dio e di una realtà elevata oltre la caducità e l’apparenza.
“L’anima non smetterà mai di cercare Dio. E quando Lo troverà, scoprirà che anche Lui la stava cercando.”
Gibran nacque nel 1883 nel villaggio di Bsharri, nell’attuale Libano. Mary nacque nel 1873 negli Stati Uniti: tra i due esisteva una differenza di età di 10 anni. Quando morì, Kahlil viveva con Barbara Young, che in seguito ne avrebbe scritto la biografia. Barbara non voleva che Mary rientrasse in possesso delle centinaia di lettere, scritte in vent’anni di conoscenza, ma alla fine l’insistenza di Mary ebbe la meglio.Barbara consegnò le lettere ma prima fece giurare alla Haskell di bruciarle dopo la lettura. Una promessa che Mary non mantenne.
La prima lettera della raccolta è una Dedica rivolta all’amata, in cui Gibran ricorda il loro primo incontro, in occasione di una mostra di disegni dello scrittore : “Fui colpito dalla tua presenza fin dal primo momento che ti vidi.” Segue la descrizione dei giorni successivi in cui i due si conobbero meglio, l’inutile richiesta di Gibran a Mary di sposarlo e le conseguenti difficoltà tra i due.
La prima lettera datata risale al 23 giugno del 1909,l’ultima al 22 Aprile del 1924. La raccolta termina con una copia del telegramma in cui Mary Gibran comunica a Mary Haskell la morte di Kahlil.
Ho scoperto questo libro per caso anni fa e confesso di averlo letto almeno una trentina di volte. E’ una raccolta che prende allo stomaco, che pagina dopo pagina riesce a toccare una corda diversa dell’anima.
Gibran in queste lettere non è l’uomo saggio e razionale che siamo abituati a conoscere. E’ semplicemente un uomo capace di descrivere magistralmente emozioni positive e negative, fallimenti e vittorie. Impegnato a fare i conti con la morte del padre, con la ricerca di Dio e di un senso profondo dell’esistenza. L’amore per Mary è il motore, la base, il conforto e la spinta.
Io non avrei potuto scrivere “Il Profeta” senza di te.Ci sono tre cose che la vita mi ha dato di grandioso: mia madre, che mi ha lasciato partire; tu, che hai avuto fede in me e nel mio lavoro; e mio padre, che ha risvegliato il guerriero che abitava nella mia anima.