Enea. Un uomo, un mito. E non certo per modo di dire. Il protagonista del più grande poema del mondo latino viene celebrato da Virgilio come l’uomo della Provvidenza, chiamato dai Numi alla fondazione di Roma, una piccola città destinata in breve tempo a crescere in maniera esponenziale, fino a diventare caput mundi. L’Eneide glorifica la missione ultraterrena di quell’eroe al quale è stato sempre associato l’aggettivo pius, idoneo a rendere meglio di qualunque altro termine l’idea di un uomo che, guidato dal volere del cielo, sacrifica tutto alla causa per cui è stato scelto.
Il pio Enea rinuncia anche all’amore. Il IV libro del poema è dedicato al rapporto di passione che lega il protagonista a Didone, la regina di Cartagine. Ma l’eroe troiano, richiamato dagli Dèi alla sua missione fatale, non cade nella rete di Cupido e, senza indugi, prepara la partenza con la sua flotta. La reazione di Didone è caratterizzata da una serie di stati d’animo in conflitto tra di loro, sapientemente colti dalla maestria di Virgilio, il quale descrive l’episodio sforzandosi di porre in evidenza il punto di vista dell’amante abbandonata. Didone è in preda al furor più spietato. La penna dell’autore indugia dapprima sull’aggressione verbale della regina, a cui segue una preghiera, condita dal ricordo dell’aiuto fornito all’amante nel momento del bisogno e alla fedeltà del patto coniugale. Subentra, infine, una rassegnazione senza via alcuna d’uscita.
Ma Enea non cede. Alla furia di Didone l’eroe risponde con una razionalità disarmante, ricordando la preminenza assoluta della missione a cui è stato chiamato, e non per suo volere. Sottolineando, inoltre, come egli sia giunto per caso sui lidi di Cartagine; negando, con estrema lucidità, di aver sposato la regina o di aver contratto con lei un patto nuziale.
Didone non riconosce più l’uomo che follemente ama e dal quale credeva di essere ricambiata. Si sono sprecate, nei secoli, le interpretazioni del celebre episodio. Femministe e maschilisti si sono scontrati senza esclusioni di colpi, cercando di cogliere sfumature del testo a sostegno delle rispettive tesi. Eroe positivo, fedele sino in fondo alla sua causa, pius a tal punto da metter da parte, pur combattuto, i suoi sentimenti… O fedifrago, traditore, illustre ed antico prototipo dell’uomo che seduce e poi abbandona senza scrupoli?