Dinanzi ad un caffè si consuma la storia di una donna che si trova a vivere la sua condizione di Vampiro, a causa di un amore folle e di scelte sbagliate che le portano a chiedersi continuamente all’interno del romanzo cosa sarebbe successo se la vita o meglio le coincidenze o il fato non l’avessero portata a tanto.
All’interno di queste pagine si susseguono periodi storici, lustro, lusso e follia. Si rincorrono sulle note dell’amore, la passione e la sciagura in un intreccio che sfocia in riti pagani e culti a Dei o Profetesse.
Si passa per di qua attraverso la porta dell’inferno dell’eternità che fa il conto con le proprie scelte ed anche con le contraddizioni tipiche di noi donne nel chiederci sempre in cosa abbiamo sbagliato e non rendendoci conto che spesso i caratteri di certi uomini specie, forse ,di quelli che amiamo, non possono essere cambiati e dobbiamo adattarci a scelte fatte da altri.
Un romanzo intessuto di descrizioni e particolari palpabili, storie che s’intrecciano per secoli ed evoluzioni che riportano la donna, lei l’enigma personificato, Pandora, ad essere il centro di un’autoanalisi ed un’autocritica che finisce ed inizia nello stesso modo. Parlando con un uomo più giovane, al tavolino di un anonimo bar, mentre si spera di veder comparire tra la folla, i suoi occhi.