E così eri sulla via di casa, e a un tratto sei morto. Incidente d’auto. Niente di particolarmente spettacolare, ciò nondimeno ti è stato fatale. Hai lasciato una moglie e due bambini: non hai sofferto. La Croce Rossa ha tentato di rianimarti, ma non ci è riuscita: eri messo talmente male che credimi, è stato meglio così.
“Che…che succede?”, mi hai chiesto. “Dove sono?”
– Sei morto.
(l’ho detto proprio così, senza giri di parole)
“C’era un TIR e.. ero sulla mia corsia!”
– Eh.
“Sono…sono morto?”
– Eh. Ma non ti dannare troppo. Lo fanno tutti.
Allora ti sei guardato intorno: non c’era un bel niente, come sempre. Solo io e te.
“E questo posto cos è?”, hai chiesto. “E’ questo l’Aldilà?”
– Più o meno.
“Sei Dio?”
– Eh. Sono Dio.
“Ma c…! I miei bambini…mia moglie..”
– Che vuoi da loro?
“Che succede ora? Staranno bene?”
Ecco una cosa che mi piace sempre. E’ appena morto e la sua principale preoccupazione è per la famiglia: sta guadagnando punti. Ha iniziato a guardarmi con ammirazione e sbalordimento. So che per lui io non sembro Dio. Sembro un uomo come ne ha visti tanti: magari una specie di piccolo maestro delle Medie.
– Non ti preoccupare per loro. Staranno bene: i tuoi bambini ti ricorderanno come un papà perfetto, lo faranno per tutta la vita. Tua moglie piangerà, ma si sentirà un pizzico sollevata: dopotutto il tuo matrimonio non stava andando benissimo. Se ti può consolare, si sentirà davvero in colpa di sentirsi sollevata.
“Oh,” hai detto. “E ora che succederà? Andrò all’Inferno, in Paradiso o cose così?”
– Naa. Ti reincarni.
“Ah”. “Allora gli Indù avevano ragione.”
– Tutte le religioni hanno ragione, a modo loro. Vieni, cammina con me.
“Dove andiamo? Dove mi porti?”
– Oh, da nessuna parte. E’ carino camminare mentre facciamo due chiacchiere.
“… e dimmi: se mi reincarno ripartirò da zero, giusto? Sarò un bambino: tutte le mie esperienze ed i ricordi che ho in questa vita saranno cancellati? ”
– Niente affatto: tu avrai dentro tutta la conoscenza e le esperienze delle vite passate. Solo che, ecco, non lo ricorderai.
Allora ho smesso di camminare, e ti ho guardato fisso negli occhi.
– La tua anima è più grande, meravigliosa e profonda di quanto mai potrai immaginare: un cervello umano può contenere solo una parte minuscola di ciò che tu sei. E’ come mettere un dito nell’acqua per vedere se è fredda o calda: usi solo una piccola parte di te nel grande mare, e quando la tiri fuori hai guadagnato tutta l’esperienza che ha.
Sei stato umano per gli ultimi 48 anni, poco per riguadagnare tutta la tua conoscenza. Se avessi vissuto di più, pian piano avresti ricordato tutto di ogni tua vita.
“Quante volte sono rinato, quindi?”
– Oh, tante. Tante, tante e tante volte. La prossima vita sarai una simpatica contadina cinese del 540 a.c.
“Eh? Aspetta,” hai detto stupito. “Mi stai mandando indietro nel tempo?”
– Eh. Giusto per capirci, la cosa vale solo nel tuo Universo. Le cose sono un pò diverse nel posto da dove vengo.
“E da dove vieni?”, hai azzardato. Ci prendi gusto, eh?
– Oh, io? Beh. Vengo da qualche parte. Qualche altra parte, per la precisione. E ci sono altri come me: so che vorresti sapere di più, ma senza offesa non capiresti.
“Ok. Nasco, vivo, muoio. Poi rinasco. Quale è lo scopo di tutto questo?”
– Dici sul serio? Mi stai chiedendo qual è il senso della vita? Non ti sembra un tantino stereotipata come domanda?
“Certo! Ma è una domanda ragionevole!”, hai insistito.
Ti ho guardato ancora negli occhi. L’hai voluto tu.
– Il senso della vita, la ragione per cui ho fatto tutto questo Universo, è che tu cresca.
“Vuoi che l’umanità cresca? Che vuol dire?”
– Naa. Hai capito male. Voglio che TU cresca. Solo tu. Ho fatto questo intero Universo solo per te. Ogni volta che rinasci tu cresci e diventi più profondo.
“Per me?”, hai detto. “E gli altri?”
– Non esistono gli altri. In questo Universo, ci siamo solo tu ed io.
“Ma, ma….. tutta la gente del Mondo non…”
– Sono tutti TE. Sono tutti una tua reincarnazione.
“Aspetta. Io sono…io sono tutti?”
– Eh. Ci stai arrivando.
Non ho resistito. Gli ho dato una bella pacca sulla spalla.
“Io sono ogni essere umano che sia mai vissuto?”
– O che mai vivrà, si.
“Sono anche il Papa?”
– Si. E sei anche il tizio che gli ha sparato.
“Anche Hitler?”
– Si. E sei anche ogni singolo ebreo che Hitler ha ucciso.
“Sono…sono Gesù”
– Si. E sei anche tutti quelli che lo hanno seguito.
Forse ho parlato troppo. Sei rimasto muto e sorpreso. Ma questo voglio dirtelo.
– Ogni volta che fai violenza a qualcuno, stai facendo violenza a te stesso. Ogni atto di crudeltà commesso su qualcuno, è commesso su di te. Ogni momento felice e triste mai sperimentato da un essere umano è stato, o sarà, sperimentato da te.
Hai fatto una pausa ancora più lunga, poi hai detto solo
“Perchè? Perchè questo?”
Se avessi da piangere, lo farei.
– Perchè un giorno tu sarai come me. Perchè questo è ciò che sei. Sei uno della mia specie. Mio figlio, se preferisci.
“Anche io sono un Dio?”
Ecco. Ora rido.
– Eeeee, esagerato! No. Non ancora. Sei appena un feto! Stai solo crescendo. Quando avrai vissuto ogni vita attraverso tutti i tempi, allora sarai cresciuto abbastanza da nascere.
“Oh. E così l’intero Universo…”
…ora rido davvero…
“…è solo…”
– Si?
“..un uovo..”
– Un uovo. Si. Ora mettiti questo cappello di paglia e torna indietro da dove sei venuto.
Ma quando imparerà?