Il sacchetto volante
Il cartaio con orecchie elefantesche Tira,dall’estremità della sala, l’eremita degli accendini.. Non bruciano.. sillabano e traducono le Lancinanti scosse...
Orazio Labbate è nato il 15/10/1985 a Mazzarino(CL) ma ha vissuto a Butera(CL) sin dalla sua infanzia. Ha accresciuto sin da piccolo l’amore verso l’arte in tutte le sue diverse forme. Ha ottenuto la laurea in scienze giuridiche e la laurea specialistica presso l’Università Bocconi di Milano. I suoi “profondi maestri notturni e letterari” sono: W. S. Burroughs, U.Eco, J.London, F.Dostoevskij, J.Saramago, J.L.Borges, Gogol, C.Bukowski, L.Wittgenstein, A.Mutis, C.Baudelaire, H.P Lovecraft,W.Blake,Aristotele, Tommaso d’Aquino, Milton, F.Pessoa, Tolstoj, T.De Quincey, Kurt Cobain, Stanley Kubrick e molti altri. Attualmente vive a Milano. La sua poetica non è ascrivibile ad una corrente precisa o ad un genere catalogabile, lui suole definirla: “ malata e affetta da cancro notturno”. E’ pervasa da una sorta di costante apprensione simile all’indefinibile sensazione di chi non distingue la veglia dall’incubo. Ricrea nel suo stile prosaico una burroughsiana creazione visionaria che si slaccia dalla “normalità” dell’andazzo di un classico romanzo, per abbandonarsi ad innovative forme di esplosione dell’ego verso strade disarcionate e dell’underground.
Il cartaio con orecchie elefantesche Tira,dall’estremità della sala, l’eremita degli accendini.. Non bruciano.. sillabano e traducono le Lancinanti scosse...
L’ovatta dei palmi che scandaglia la migrazione Delle pagine avorio. Il primo della fila si inchina, insieme ai pianoforti incestuosi,...
L’inebriante atterraggio delle altalene Sui portoni della abbazie, seguite dalla Vacuità del peccatore sena stimmate ma Possessore di enciclopedie per...
I cavalieri e le loro armature di foglie sfiorate e fregiate dalle stagioni senza vento e senza gioventù. L’immobile innamoramento...
Il quarantenne spia la nudità della tempesta di neve Albina attraverso la rottura, emarginata, dei bronchi del muscolo dell’addome...
Davanti al mare grigio io sono cieco. L'orizzonte si frammischia alla linea atea che spezza terra ed etere. Le stelle...
Le candele abbondano nel ventre delle vie. Alcune falliscono. La cera si incolla al granito dei marciapiedi: fisso le fessure,...
Asociale, Restio alla vibrazione delle pelli che Si iniziano per partecipare ai sacrifici gradevoli Dell’attrazione inspiegabile e fresca Delle carni....
Le cose hanno l'attesa. La pioggia attende di sfaldarsi nell'asciutto dell'Arido. I mattoni attendono di essere rame secco dopo l'aratura...
Oggi, non è oggi. Mi sono rassettato lo spirito, ho preso due litri di alcol etilico e ho incendiato viscere...
© 2019 Letteratu - Tailored by EssereQui
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