La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze,
e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso.
Nelle Terre Estreme, titolo originale “Into The Wild”, edito dalla casa editrice Corbaccio in prima edizione nel Gennaio del 2008, racconta la storia vera di Christopher McCandless che nell’estate del 1990, a ventidue anni, dopo essersi laureato, soddisfacendo così le aspirazioni dei genitori, dona in beneficenza tutti i suoi risparmi, secondo la memoria francescana e parte per un viaggio verso la natura selvaggia. Assumerà una nuova identità, si farà chiamare da quel momento Alexander Supertramp, viaggierà per due anni e il suo pellegrinare si concluderà tragicamente tra le nevi dell’Alaska dopo 113 giorni vissuti sfidando la fame, il freddo e la natura ostile che lo circondava. Trovato morto da un cacciatore, vicino al suo corpo venne ritrovato un diario su cui aveva annotato, scrivendo sempre in terza persona, giorno per giorno la vita e la lotta per la sopravvivenza in quei luoghi ostili; ed è proprio da questo “libro di memorie” che Jon Krakauer raccoglie il materiale per raccontare le ultime terribili e felici settimane di vita di Chris.
In molti sognano una vita che differisca da quella che la società disegna per noi , una vita inconsueta, una vita d’avventure, lontano dalla routine della quotidianità, dagli uffici, dalla frenesia cittadina. Una vita che riscopra il piacere di accarezzare l’erba e la terra, di starsene sdraiati su di un parato a guardare il cielo che cambia colore a scandire le ore che passano. Eppure è difficile e forse folle lasciare amici, famiglia, stabilità per andare incontro a un futuro incerto e sospeso. Non una semplice biografia; carico di citazioni, poesie e documenti, questo libro ci porta a conoscere non solo il suo protagonista ma il bisogno e la necessità di sentimenti assoluti che è dentro ogni uomo; non è solo il viaggio alla scoperta delle terre selvaggie che l’autore ci racconta, ma il viaggio interiore che lo stesso lettore compie con il protagonista, in una catarsi che coinvolge entrambi e li spinge alla riflessione su domande esistenziali che spesso non è possibile porsi.
Molti critici hanno paragonato Chris e Sal Paradise, personaggio del popolarissimo cult di Jack Kerouac Sulla strada. Jack London era uno degli scrittori a cui Chris faceva maggior riferimento arrivando a portare con sé durante la sua avventura Il richiamo della foresta, oltre a scritti come Felicità Familiare di Tolstoj, Walden ovvero La Vita nei Boschi di H.D. Thoreau e Il dottor Zivago di Boris Pasternak ; questo il libro che fu trovato accanto al cadavere di Chris con varie annotazioni e pensieri scritti fra le sue pagine.
Ho vissuto molto, e ora credo di aver trovato cosa occorra per essere felici: una vita tranquilla, appartata, in campagna. Con la possibilità di essere utile alle persone che si lasciano aiutare, e che non sono abituate a ricevere. E un lavoro che si spera possa essere di una qualche utilità; e poi riposo, natura, libri, musica, amore per il prossimo. Questa è la mia idea di felicità. E poi, al di sopra di tutto, tu per compagna, e dei figli forse. Cosa può desiderare di più il cuore di un uomo?
Jon Krakauer si è imbattuto quasi per caso in questa vicenda e forse ne è rimasto ossessionato. Scrisse un lungo articolo sulla rivista Outside che suscitò enorme interesse. Solo in seguito, con l’aiuto della famiglia di Chris, ha ricostruito passo dopo passo il lungo viaggio del ragazzo: due anni attraverso l’America all’inseguimento di un sogno.Into the Wild è soprattutto il tentativo di rispondere e comprendere la motivazione che ha spinto Chris alla ricerca ossessiva e quasi spietata di uno stato di purezza assoluta, panica con l’obiettivo finale e necessario di rompere finalmente il velo di Maya e cercare l’essenza della vita fuori dagli schemi preconcetti del XX secolo.