Nei mesi oscuri la mia vita scintillava
solo quando ti amavo.
Come la lucciola si accende e si spegne, si accende e si spegne,
– dai bagliori si può seguire il suo cammino
nel buio della notte tra gli ulivi.
Nei mesi oscuri l’anima stava rannicchiata
e senza vita
ma il corpo veniva dritto verso di te.
Il cielo notturno mugghiava.
Furtivi mungevamo il cosmo e siamo sopravvissuti.
Tomas Transtromer
Silenzio è uguale a buio. Eppure ci sono piccoli bagliori di luce.
Tomas Trastromer, poeta svedese, premio nobel per la letteratura nel 2011, poco prima del significativo riconoscimento, pubblica una emozionante raccolta, Poesia dal silenzio, antologia che riconferma il suo talento e la sua influenza, consacrandolo definitivamente come cult-poet.
Una serie di componimenti che riflette una fase di pessimismo e malinconia. Un silenzio interiore che invade completamente i suoi versi, ad eccezione di pochi istanti. Questa poesia è uno di questi rari attimi.
Che cosa illumina un’esistenza spenta e desolata se non l’amore?
Parole che appaiono quasi come una dichiarazione, una riflessione, un momento di quiete dopo la tempesta. Nelle tenebre della sua vita ormai appassita, rannicchiata su se stessa, l’amata è stata il punto di luce, un puntino luminoso in fondo al tunnel.
Un sentimento che non è celebrato nella sua purezza, ma nella sua grandezza. L’amore è l’ancora di una vita alla deriva. Il poeta si sente come un naufrago scampato al pericolo.
Il titolo del componimento “Sfere di fuoco” esprime a pieno il concetto che trapela dalla lettura di questi versi.
Due corpi che si amano sono due palle infuocate che si attraggono, che tendono l’una verso l’altra.
Nei mesi oscuri, l’amore è stato lo strumento di lotta alla sopravvivenza. E dopo la burrasca il poeta dichiara che essi sono sopravvissuti.
La raccolta complessivamente segna ancora un passo nell’affermazione di un poetare controcorrente, che però fa scuola e tiene testa.
Versi che sanno raccontare tanto in maniera originale, versi che vanno oltre l’apparenza, versi che fanno davvero la differenza.