In un luogo dove non ho mai
viaggiato, gioiosamente oltre
ogni esperienza i tuoi occhi
hanno il loro silenzio:
nel tuo più fragile gesto
ci sono cose che mi includono,
o che io non posso toccare
perché sono troppo vicine
il tuo sguardo più leggero
facilmente mi schiude,
sebbene io abbia chiuso me stesso
come un pugno,
tu mi apri sempre
petalo per petalo
come la Primavera apre(toccando
sapientemente, misteriosamente)
la sua prima rosa
o se il tuo desiderio
è di chiudermi, io e
la mia vita ci chiuderemo
molto splendidamente,
improvvisamente,
come quando il fiore
di questo cuore immagina
la neve discendere amorosamente
dovunque
nulla che noi si percepisca
in questo mondo eguaglia
il potere della tua intensa
fragilità: la cui trama
mi sbaraglia con il colore
dei suo paesi,
rendendo la morte e il sempre
a ogni respiro
(non so che cosa sia di te
che chiude e apre, solo
qualche cosa in me capisce che
la voce dei tuoi occhi
è più profonda di tutte le rose)
nessuno, nemmeno la pioggia,
ha così piccole mani.
Edward Estlin Cummings
Gli occhi dell’amore hanno una voce più profonda di quella delle rose.
Edward Estlin Cummings è stato un illustre e innovativo poeta statunitense del secolo scorso. La sua caratteristica è quella di una scrittura non convenzionale, dove la punteggiatura è scoordinata e la sintassi disordinata. Tuttavia, seppur in una cornice d’avanguardia, i suoi temi sono spesso quelli dell’amore e della natura, con un intreccio che mescola e armonizza quotidianità e mito. Il risultato è quello di un insieme raffinato di capolavori di scrittura che sovente, per le peculiarità stilistiche dell’autore, risultano più facili da leggere che da ascoltare.
In questi versi leggiamo dell’amore come di un viaggio sconosciuto e misterioso. Un’immagine affascinante e appropriata per descrivere l’innamoramento, la sensazione mista di delicatezza e turbolenza che invade il cuore dell’amante.
Ma chi è l’amato?
Potremmo dire che secondo Cummings l’amore è quel tocco sapiente che dà una direzione alla nostra vita.
È colui che ha il potere di aprire la nostra esistenza raggomitolata, come la primavera fa con la sua prima rosa. Allo stesso modo basta un cenno per chiuderla di nuovo.
L’amato ha il tocco fragile e le mani piccole. Eppure in tutta la sua piccolezza l’amore può farci scoprire cose bellissime e travolgenti, la trama dei suoi colori riempie gli occhi dell’innamorato, che prosegue come un viandante all’esplorazione di affascinanti paesi.
Il poeta costruisce, verso dopo verso, la fenomenologia dell’amore. Leggere questo componimento riesce a trasmettere persino la paura che l’amante prova dinanzi all’amato. Quella paura che non frena il cuore, ma che ci spinge a piccoli passi, che è anch’essa componente essenziale dell’amore.
Una poesia che arriva dritta al cuore, che regala un soffio, che quasi ci invita, per chi non è già in viaggio, a iniziare a percorrere il tragitto dell’amore.