Quel giorno non c’era cosa più irritante d’un campanello. Un campanello che non suonava. Erano passate già due ore. Di lui nessuna traccia. La mia pazienza stava emigrando verso mete sconosciute. Non parte mai da sola, c’è sempre un’immancabile compagna di viaggio. Si chiama lucidità. Dietro essa si fanno largo poi i ragionamenti sensati. E così via… Ma, dico io, poteva un semplice campanello – oggetto inerme al servizio dei voleri dell’umanità – essere la causa di quella snervante attesa? Certamente no, ma in quella personificazione stava tutta la tattica del mio inconscio, quello sì, restato a casa. Maledire un campanello era un ottimo esercizio di antistress per poter affrontare l’illustre ospite con benevolenza. Perché sarebbe venuto l’illustre ospite, dico, non è vero? Sarebbe venuto o no?
Cercai di calmarmi. Un tè e un buon libro sono degli ottimi sistemi per farlo. Ma non era un libro qualsiasi, era il suo di libro. Volevo cominciare a sondare un po’ il campo. Parlava di un capitano testardo che dava la caccia a una balena. Del rapporto tra volontà e destino. Di come questo si compia appena presa una decisione. Di come non si possa tornare indietro, una volta presa. La sera nel frattempo era calata, quella non tardava mai e io presi il manuale e cominciai a leggere. Non potevo certo prendermi il lusso di saltare una lezione.
“Nella presentazione del personaggio l’autore si pone diversi e complessi problemi, sia in ordine alla sua caratterizzazione, sia in ordine al suo ruolo all’interno del racconto. In ogni caso non esiste un modo di presentazione privilegiato rispetto ad un altro, perché non importa tanto il metodo quanto la capacità dell’autore nel rendere coerente il proprio mondo fittizio e nel produrre effetti convincenti sul lettore. Vediamo ora i vari modi di presentazione di un personaggio:
1- Presentazione da parte del narratore: è questo il modo più antico, più classico, preferito fin quasi all’inizio del Novecento;
2- Presentazione da parte di un altro personaggio: con questo modo l’autore tende astutamente a mascherarsi e a lasciare apparentemente agli altri personaggi del racconto la responsabilità di farci conoscere il loro interlocutore;
3- Presentazione da parte del personaggio stesso: è lo stesso personaggio che si presenta da solo, in prima persona, confessandosi al lettore; questo avviene nel racconto autobiografico, memoriale, epistolare;
4- Presentazione mista: la presentazione viene fatta contemporaneamente dal personaggio stesso, dal narratore, da altri personaggi; si trova nelle opere romanzesche;
5- Presentazione diretta: il lettore viene subito informato circa l’aspetto e le caratteristiche del personaggio attraverso il ritratto che ne fa l’autore;
6- Presentazione indiretta: si ha quando spetta al lettore ricostruire la caratterizzazione del personaggio, attraverso le sue azioni e attraverso i rapporti con altri personaggi.
Non è facile trovare un personaggio presentato solo direttamente o indirettamente, perché spesso la presentazione può essere, oltre che mista, sia diretta che indiretta. La caratterizzazione del personaggio, in tal caso, è disseminata in più parti del testo e deve essere dedotta dall’attento lettore lungo l’intera parabola narrativa.”
Il vecchio Herman non venne. Anche se aveva deciso di sì. Forse voleva provare l’ebbrezza di cambiarlo, il destino.