Lo ammetto, la mia immagine non gode esattamente di ciò che viene definita una buona fama, però in fondo nessuno ha mai cercato di mettersi nei miei panni e provare un po’ di comprensione per la situazione in cui mi trovo: sono certo che se provaste a vivere una sola settimana ciò che io vivo da innumerevoli decenni, mi trattereste con un poco più di magnanimità.
Non serve che io rivanghi il passato ormai divenuto remoto: ciò che ho vissuto credo lo conosciate già tutti. In molti si sono impegnati per costruirci sopra leggende e bufale di ogni forma e dimensione, esagerando ogni mio gesto malvagio e trasformandolo in una tragedia. Le tragedie sono molte altre, molto peggiori di ciò che io ho compiuto! Ne ho vissute di guerre in questi secoli e devo proprio dirvi che le mie gesta, per quanto malevole e moralmente e religiosamente discutibili, hanno avuto conseguenze ben più leggere della bomba che hanno lanciato anni orsono sulla penisola giapponese o della fanatica lotta contro i giudei del comandante germano con i baffi. Io ho solo difeso la mia patria ed il mio popolo contro gli invasori, nulla di più. Certo potevo evitare di impalare tutte quelle teste, ve lo concedo, ma tentate di comprendermi: ero giovane e dovevo mostrare al mondo ciò che Vlad Tepes era in grado di infliggere ai nemici che tentavano di tenergli testa (e perdonate l’infelice gioco di parole). Sorvolando questo dettaglio trascurabile, il punto è che nessuno, nessuno!, ha mai narrato invece le grandi gesta che ho compiuto per il mio popolo e la mia amata, dolce terra. Si ricordano solo di ciò che sono diventato dopo la mia (non) morte.
Cosa credevano tutti quei buffoni di registi e romanzieri da quattro soldi? Che il grande Vlad non sarebbe mai venuto a sapere di tutte le stupidaggini immense che avrebbero scritto sul suo conto? Oh, non sono un sempliciotto, né un povero idiota e mi tengo costantemente aggiornato su ciò che accade al di fuori del mio castello. Ora che hanno installato la copertura wifi anche qui dove abito (non sgranate gli occhi, anche io riesco a comprendere le nuove, malefiche tecnologie!), è diventato molto più semplice reperire le informazioni. Ho scoperto molte cose che mi hanno fatto andare su tutte le furie, e credo che nessuno di voi vorrebbe essere nei paraggi quando io sono infuriato. Posso tollerare le leggende popolari, quelle non mi preoccupano molto: in fondo, chi crede davvero a tutto ciò che quei bifolchi illetterati tramandano oralmente a figli e nipoti? Il fatto che qualcuno abbia avuto la (non molto, in effetti) brillante idea di mettere quelle bufale per iscritto, non le rende legittime o veritiere. Ma che un anglofono qualunque desideroso solo di venire remunerato per aver scritto e dato alle stampe un mucchio di cartacce diventi famoso per un romanzo da quattro soldi su di me, questo mi manda in bestia. Quel Bram ha scritto un’emerita porcheria (non ho mai, mai!, agito in maniera incosciente, né avei perso tempo scappando da dei poveri mortali guidati da un vecchio matto), ma non è il solo. Anche un altro scribacchino americano molto conosciuto (mi sembra sia un Re, sì, o perlomeno ne porta il nome) mi ha descritto in maniera erronea e totalmente distorta. Nemmeno se fossi un animale mi dedicherei a certe attività così cruente.
Non parliamo poi di quelle pellicole cinematografiche che mi hanno deriso, quelle che nel Nosferatu hanno proiettato la mia immagine, spogliandola di tutto l’onore che mi sono guadagnato in anni di battaglie. Non sono solo una cinerea apparizione con gli occhi rossi, né un pipistrello con sembianze umane. La morte mi ha prosciugato del sangue e della linfa vitale, ma non della mia naturale nobiltà d’aspetto e portamento. Se la vostra personale idea di vampiro è questa, beh… vi sbagliate!
Sono rimasto inorridito da tutte le sciocchezze che scrivono sul conto di noi non-morti. A quanto pare siamo solo degli stolti e insieme alla vita abbiamo perso anche quel poco di intelligenza bastevole a non farci scoprire dagli umani ignari. In questi ultimi anni ho assistito addirittura alla ridicolizzazione suprema della nostra specie con la creazione di una saga dalle tinte rosa dove un giovane protagonista vampiro si innamora di un’umana. Terribile! Oltretutto io non odio i lupi, li domino, sono il loro padrone. Non mi passerebbe nemmeno per la mente di scontrarmi in una lotta corpo a corpo contro di loro. Agli umani deve mancare una certa dose di realismo e logica, se sono in grado di comporre romanzi così errati e riuscire a farli apprezzare dal pubblico (altrettanto ignorante, immagino).
Basta, basta. Mi si ribolle il sangue nelle vene (è un’immagine puramente metaforica, se il vostro intelletto umano è abbastanza arguto per coglierla) solo a pensare a tutte queste brutalità. La mia immagine ha perso dignità e persino il mio orgoglio langue ferito accanto alle vesti del nobile Vlad Tepes, che tutti conoscono con il celebre ed ormai inzaccherato nome di Vlad Dracula.
Ora devo andare. Mi aspetta una serata mondana in un’altra contea poco più avanti di qua.
Cosa credevate, che per secoli riuscissi a vivere senza nessuna compagnia come un eremita che sta ricercando l’ascesi? Anche io, per quanto solitario, ho dei residui di necessità sociali. Ogni due o tre sere mi ritrovo con altri… “mostri”, voi li definireste così, anche se io non sono d’accordo con questo appellativo. Preferisco “incompresi”. Tra di loro c’è la creatura di Frankenstein (anche lui terribilmente offeso della fine che hanno osato attribuire al suo alter-ego romanzesco), Re Tritone che fugge dall’inquinamento marino causato dalle maleodoranti fabbriche umane e, tra gli altri, ogni tanto ci raggiunge per farci compagnia anche Yeti, l’Onorevole Creatura delle Nevi. Quando non è intento a comporre la sua ultima raccolta di ballate, chiariamoci.
Insieme facciamo una bella combriccola, devo dirlo: discutiamo dell’ignoranza che dilaga tra gli uomini, fuggiamo dal trambusto che causano gli stessi mortali che prima ci temevano, facciamo previsioni su quanto si allargherà il buco nell’ozono. Sarò anche un mostro o una creatura satanica, ma non scambierei le barzellette che racconta l’Orco Oste con nessuna bellezza umana o terrestre attualmente in auge in questo sudicio Mondo, nemmeno in cambio di una tranquilla esistenza mortale.
Quindi, arrivederci, eleganti dame e gentiluomini, arrivederci. Vi ringrazio di aver ascoltato un povero non-morto incompreso e mi auguro che le mie parole vi abbiano indotto a riflettere sulla mia miserabile situazione. Au revoir.