Dalla sintesi delle parole che hanno segnato l’anno appena terminato all’elenco dei libri e dei nomi che le case editrici hanno riproposto , negli ultimi articoli è venuta fuori una certa situazione di stallo.
CRISI. La parola che negli ultimi anni ha invaso prepotentemente la nostra quotidianità, inizialmente creando solo preoccupazione, per poi palesarsi in maniera evidente nell’economia del paese. Tutti abbiamo visto i segni della crisi farsi di giorno in giorno più evidenti, dai telegiornali alle nostre strade, con aziende sul punto del fallimento e locali che spengono l’insegna ed espongono il cartello VENDESI o AFFITTASI.
C’è un libro però, in vendita dal 2 gennaio, che questa crisi la affronta. È una raccolta di otto racconti scritta da Corrado Formigli, noto giornalista che conduce ogni lunedì “Piazzapulita” su La7 e che ha collaborato negli anni con Santoro e alla nascita di SkyTg24, del quale cura la fascia serale che va in onda ogni sera con il nome di “Controcorrente”.
Quando tutte le emittenti televisive mostrano chi è stato schiacciato dalla crisi economica, Formigli apre quest’anno con Impresa impossibile, questa raccolta di otto racconti appunto, che narrano le difficoltà di otto imprenditori attraversando tutto lo stivale, persone che però la crisi l’hanno vinta, facendo crescere i loro profitti e non tagliando sull’occupazione.
Protagonisti principali di questo libro sono dunque i piccoli e medi imprenditori, che senza esclusione vengono quotidianamente tartassati dalle tasse e dallo Stato, e che devono affrontare non solo le necessità e le preoccupazioni che ogni azienda comporta per andare avanti, ma devono anche trovare una soluzione utile all’estrema tassazione cui lo Stato li sottopone.
Il libro nasce da un’idea molto semplice, infatti, secondo Formigli, agli imprenditori italiani manca lo Stato, non il cuore né l’intelligenza, gli italiani hanno la pellaccia dura, tant’è che alcuni di loro riescono a farcela e a portare avanti le proprie aziende.
L’imprenditore in Italia non deve solo lavorare per meritarsi la propria fetta di guadagno, non deve soltanto rischiare tutto investendo ciò che ha per un (im)probabile profitto. No, l’imprenditore italiano deve agire da preda che fugge, scansando gli ostacoli e capovolgendo le complicazioni che gli si presentano. Insomma deve schivare e aggirare le “regole” per quadrare i conti, girando le leggi a proprio favore e portandosi al confine della legalità. E cosa succede se supera quel confine?
Equitalia gli bussa alla porta e inizia il crollo, prima quello economico, poi quello psicologico.
I racconti di Formigli sono stati pubblicati da Mondadori, sul cui sito è possibile leggere il primo capitolo, e sono corredati da una copertina che da sola spiega quale sia il senso del libro: un fiore giallo che sboccia dalla terra arida.
Io sul sito ci sono andato, ho letto le prime righe del libro e mi ha sorpreso la sorpresa che mostra lo scrittore nel dare avvio al proprio scritto, per questo vi riporto qui le prime righe. Chissà che non vi venga la voglia di leggerlo.
“Sono tante le facce di italiani perbene che mi tornano in mente. Facce stravolte, voci strozzate, gesti duri.
I tartassati dalla crisi, quelli presi a calci dalle istituzioni e dalle banche.
I piccoli e medi imprenditori onesti sono i nuovi eroi italiani. Mai avrei pensato di arrivare a scriverlo. E dedicare loro il mio primo libro. Raccontando otto imprese eccezionali nel cuore della recessione.”