Autore di alcuni grandi romanzi del XX secolo, scrittore e sceneggiatore americano, il 24 Settembre 1896 nasce a Saint Paul, Francis Scott Key Fitzgerald.
La sua famiglia era composta da un padre gentiluomo e dal fare aristocratico, e una madre romantica e benestante. Ciò nonostante, i Fitzgerald vissero sempre in ristrettezze economiche, e questo destò in Francis, negli anni a venire, ammirazione e talvolta invidia per il mondo della borghesia americana, e per il lusso e la corruzione che vi giravano intorno. L’adolescente, poi l’uomo, aveva in sé sentimenti diversi nei confronti delle classi più agiate: desiderio e rifiuto, voglia di entrarne a far parte e distacco totale. Questo contrasto veniva dall’insegnamento cattolico, impostogli dalla madre e che diverrà centro dei suoi scritti: un’eterna lotta tra ideali e morale, desiderio e negazione.
Nel 1898, a due anni dalla nascita del primo figlio, la famiglia Fitzgerald si trasferì a Buffalo, a New York, dove il padre iniziò a lavorare come rappresentante. Qualche anno dopo nacque la seconda figlia.
A Buffalo, Francis frequentò solo la scuola elementare: il padre fu licenziato e la famiglia fu costretta a tornare a Saint Paul. Qui nel 1908 il futuro scrittore si iscrisse alla “St. Paul Academy”, dove iniziò a scrivere per la rivista studentesca “Now and Then”. Un anno dopo, venne pubblicato il suo primo racconto breve, di stile poliziesco, “Il mistero di Raymond Mortage”.
Visti gli scarsi risultati a livello scolastico, i genitori lo iscrissero in un collegio cattolico dell’Est, la “Newman School”, nel New Jersey. Qui conobbe Padre Fay, personalità di grande importanza nella sua crescita, e nella sua vita futura.
In questo periodo, collaborava pubblicando poesie e racconti, con il “Newman News”, e coltivando la sua passione per il teatro, arrivando addirittura a mettere in scena una commedia dal titolo “L’ombra catturata”.
Nel 1913, dopo aver convinto i genitori, si iscrisse all’Università di Princeton, ambiente di sviluppo culturale e di grande crescita per Francis. Qui continuò a scrivere opere teatrali, entrando a far parte di un’importante associazione studentesca, che si occupava di teatro, in particolare della messa in scena di musical.
A Princeton, Fitzgerald entrò in contatto con molte personalità intellettuali dell’epoca; in particolare strinse amicizia con due redattori della rivista “Nassau Literary Magazine”, per la quale, tra l’altro, iniziò a scrivere. Nello stesso periodo incontrò Ginevra King, con la quale intraprese una relazione che però, finì molto presto e fu motivo di grande delusione per lo scrittore.
Nel Novembre 1917, lasciò Princeton senza aver conseguito la laurea e si arruolò nell’esercito. In realtà non lo mandarono a combattere: lo nominarono sottotenente e lo stanziarono nel Kansas. Nel 1918 venne trasferito in Alabama dove conobbe Zelda Sayre, con la quale successivamente si fidanzò.
Congedato dalla guerra, tornò a New York, dove iniziò a lavorare in un’agenzia pubblicitaria e per una rivista, la “Smart Set”.
Dopo rifiuti, mesi passati nella miseria e nel degrado, la rottura del fidanzamento con Zelda, che non voleva sposare un uomo “senza né arte né parte”, finalmente nel 1920 Francis pubblicò il romanzo “Di qua dal Paradiso”, che diventò subito un best seller. Fitzgerald divenne portavoce della nuova generazione, caratterizzata da gioia irrefrenabile ed esaltazione, definita Età del jazz.
Diventato benestante grazie alla pubblicazione del romanzo, Zelda acconsentì a sposarlo. Così il 3 Aprile dello stesso anno, nella Cattedrale di San Patrizio, a New York, divennero marito e moglie, nonché icona di riferimento per i giovani dell’epoca.
Un anno dopo nacque la loro prima figlia.
Uno dei romanzi più importanti di Fitzgerald e per cui è maggiormente conosciuto, è sicuramente “Il grande Gatsby”, ambientato in una New York caratterizzata da grandi feste, e in cui possiamo trovare molti riferimenti autobiografici.
La sua produzione letteraria è vastissima; alcuni titoli: “The Beautiful and Damned” (1922), “Tales of the Jazz Age” (1922), “Tender is the night” (1934), “The Last Tycoon” (1941), “The Pat Hobby Stories” (1962), e molte altre.
Fitzgerald muore a Hollywood nel 1940.
Lo stile “fuori dal coro” che caratterizza Fitzgerald, rende i suoi romanzi unici nel loro genere. Il racconto delle difficoltà delle nuove generazioni, l’esaltazione di quella vita mondana cosi desiderata e allo stesso tempo guardata con sospetto, la voglia di arrivare al pubblico con le proprie parole, rendono davvero, come è stato definito più volte, Francis Scott Fitzgerald uno tra i più grandi scrittori del XX secolo.