Il 29 dicembre del 1883 si spegneva a Napoli Francesco De Sanctis, critico letterario e più volte ministro della Pubblica Istruzione.
Dunque centotrenta anni fa moriva un personaggio legato a filo stretto con la nostra storia politica e culturale, autore di quella “Storia della letteratura italiana” (1870 – 1871) che ha rappresentato il prototipo, la madre di tutti i compendi i manuali le storie letterarie su cui hanno studiato intere generazioni.
De Sanctis intravvede un filo rosso, seppur confuso aggrovigliato e attorto, che lega le primitive testimonianze della nostra lingua e letteratura a quelli che chiama “moderni”: la sintesi ideale e a volte miracolosamente reale di parola e cosa, di forma e contenuto, di espressione letteraria e crescita umana, civile, politica. Nonostante le secolari divisioni, un’unità travagliata che si compie proprio mentre l’autore scrive – è del 1870 la presa di Porta Pia, quindi possiamo dire che l’Italia nasce insieme alla prima grande sintesi della sua storia letteraria – De Sanctis insegue questo filo attraverso maggiori e minori, i grandi come Dante, Petrarca, Boccaccio, Machiavelli, Guicciardini, Ariosto, Tasso e la miriade di rimatori prosatori più o meno anonimi che hanno contribuito allo stratificarsi complesso e affascinante dei nostri testi letterari.
Non mera compilazione di date e nomi, di titoli e trame, ma organica narrazione, più che trattazione.
Il pensiero di De Sanctis è logico e vivace, appassionato e critico insieme e la “Storia della letteratura” è ancora di grande validità oltre che di godibile lettura.
“Viviamo molto del nostro passato e del lavoro altrui. Non ci è vita e lavoro nostro. E da’ nostri vanti s’intravede la coscienza della nostra inferiorità”. Sferzanti e lucide – oltre che tremendamente attuali – le parole di De Sanctis: l’Italia politica e letteraria ha ancora molta strada da fare. Forse il cammino postunitario degli Italiani non è stato altro che un riappropriarsi della propria storia, della propria coscienza nazionale e culturale, in attesa di nuovi germogli.
(Nell’immagine, Morra De Sanctis, Castello Biondi Morra, tratta dalla sezione del sito della Società Dante Alighieri riguardante il Parco Letterario De Sanctis: http://www.parchiletterari.com/parchi/francesco-de-sanctis/index.php)