Nell’atmosfera parigina di inizio 900, nella Francia simbolo della cultura, troviamo ancora una volta una donna, scrittrice, insegnante, filosofa, femminista convinta: Simone de Beauvoir.
Nasce il 9 Gennaio 1908, nella capitale francese, in una famiglia alto- borghese, spesso soggetta a crisi finanziarie dovute ai debiti del nonno paterno. Ciò nonostante, la famiglia non riusciva a rinunciare ai lussi e i privilegi che la loro classe sociale gli riservava: frequentazione di salotti altolocati, vacanze in luoghi di indescrivibile bellezza, nonché soggiorni a Meyrignac, residenza dei nonni paterni. Qui Simone, insieme alla sorella, sua fedele amica, si avventurava nei campi e, nel frattempo si innamorava della natura che la circondava.
Questa passione per la natura e quella per lo studio, contraddistingueranno sempre Simone. Iscritta all’Istituto cattolico “Cour Désir”, diventando la prima della classe, continuò successivamente gli studi, dedicandosi all’insegnamento e allontanandosi però, dalla religione. Nel 1926 si iscrisse alla Sorbona, si laureò e nel 1929 ottenne l’idoneità all’insegnamento in filosofia. Nel 1930 inizia ad insegnare a Marsiglia. Fu in questo periodo che Simone iniziò a formare il suo “pensiero critico”: si avvicinò ad autori ribelli e anticonformisti quali Proust e Gide.
Proprio nell’aria “sognante” della Sorbona, conosce il filosofo che sarà suo compagno per tutta la vita, Jean Paul Sartre. Insieme vivono eventi quali la guerra civile spagnola, la seconda guerra mondiale, la persecuzione nazista. Insieme, a Parigi occupata dal nazismo, fecero parte della Resistenza “Socialismo e Libertà”.
Dopo la Liberazione, iniziò a lavorare per la rivista “Les Temps Modernes”, insieme a importanti personalità della letteratura dell’epoca. In questo periodo lascia l’insegnamento per dedicarsi alla scrittura.
Il libro che la rese celebre fu, nel 1949, “Il secondo sesso”: Simone de Beauvoir diventò centro di grande ammirazione per la sua lotta a favore delle donne, ma anche per le idee rivoluzionarie e innovative su diversi argomenti, di svariata natura. Venne considerata la “madre” del movimento femminista, sviluppatosi con la protesta studentesca del 1968, che Simone seguì positivamente e con molto interesse.
Allo stesso tempo però, molte polemiche la videro protagonista: la sua posizione peggiorò ulteriormente quando, allo scoppio della guerra di liberazione algerina, si pronunciò a favore di questa, alzando un polverone non indifferente e attirando a sé pesanti critiche.
Arrivata anche lei ad una certa età, la de Beauvoir, scrisse nel 1970 “La terza età”, saggio che prese in esame, come raramente era successo in passato, il delicato tema della vecchiaia.
Muore nel 1986 a Parigi.
Lo stile della scrittrice è chiaro: incontrò Sartre all’inizio della sua carriera letteraria; questo contribuì alla formazione di un pensiero “in linea” a quello del filosofo esistenzialista.
Gli scritti della de Beauvoir, sono ricchi di elementi filosofici, ma al tempo stesso inserisce considerazioni personali, in particolare sulla condizione della donna nella società moderna. Chiaro anche il suo distacco dalla religione: Simone si è definita atea per tutta la sua vita, un esempio è la sua affermazione
Dio è diventato un’idea astratta, che una sera io ho cancellato
Tantissime le sue opere, belle e significative: tra i racconti troviamo “L’invitata” (1943),”Una donna spezzata” (1967), “Una morte dolcissima”(1964), “I mandarini” (1955), “Tutti gli uomini sono mortali” (1949); tra le memorie: “Memorie d’una ragazza perbene” (1958), “L’età forte” (1960), “La cerimonia degli addii” (1981); un’opera teatrale: “Le bocche inutili” (1945). Troviamo inoltre molti saggi e opere autobiografiche.
Per concludere posso dire una cosa su questa autrice, considerazione nata da una mia esperienza personale: anni fa, me la fecero studiare a scuola, per la sua lotta femminista. Ovviamente, neanche a dirlo, mi stava antipatica. Poi per caso ho letto delle sue opere, qualche brano qua e là, poi romanzi interi; posso dire ora, che la de Beauvoir ha un modo di scrivere che ti fa appassionare ai più disparati argomenti, e che mi ha conquistata pagina dopo pagina. Oggi insomma, la consiglierei a tutti!