Risulta quasi riduttivo etichettare Jules Verne come uno “scrittore per ragazzi”. Nato a Nantes in un freddo febbraio del 1828, Verne ha scritto la storia del romanzo d’avventura, occupando una posizione di prestigio nella variegata letteratura del XIX secolo.
Le sue opere, lette e tradotte in tutto il mondo, sono state sempre particolarmente indicate per i ragazzi, per la semplicità dello stile narrativo e un contenuto in cui balzano in primo piano l’avventura, i luoghi esotici e inesplorati, la curiosità, la tecnica e la fantascienza.
L’isola misteriosa viene pubblicato nel 1874: il romanzo costituisce l’ultimo capitolo di una celebre trilogia d’avventura iniziata con I figli del capitano Grant e proseguita con Ventimila leghe sotto i mari. Di entrambi, chiaramente, riprende diversi spunti: del primo i personaggi principali, e del secondo alcuni misteri ancora irrisolti, che qui si palesano definitivamente.
L’opera, coinvolgente ed appassionante per i lettori davvero di qualsiasi età, narra l’avventura di cinque uomini – Cyrus Smith, Gideon Spilett, Nabucodonosor, Pencroff, Herbert Brown – sfuggiti alla guerra di secessione americana a bordo di una primitiva mongolfiera che, dopo vari giorni di viaggio in condizioni atmosferiche più che mai burrascose, li fa naufragare su di un’isola di natura vulcanica, che il gruppo decide di battezzare con il nome di Isola Lincoln. I nostri coraggiosi naufraghi si danno da fare, si arrangiano alla meglio con ciò che trovano sull’isola (di cui riescono addirittura a determinare con precisione la collocazione geografica!) e costruiscono una nave che sia in grado di affrontare il mare, grazie alla quale si recano sulla vicina Tabor. Qui trovano un rozzo naufrago, Ayrton (personaggio de I figli del capitano Grant), il quale viene rieducato dai protagonisti e portato all’ Isola Lincoln, non senza peripezie.
Sta alla maestria di un grande scrittore quele Jules Verne adornare i semplici fatti di cronaca con curiosità e avventura, lasciando il lettore sempre con la smania insaziable di sapere quali sono i fitti misteri in cui si imbattono i nostri eroi. L’ultimo è il più sorprendente: i protagonisti subiscono un attacco pirata; sembrano spacciati, ma ecco che la nave nemica cola a picco e i pirati sbarcati sull’isola vengono trovati tutti morti, pur senza evidenti ferite. Il mistero viene presto svelato in un finale sorprendente, perchè il Monte Franklin dell’isola vulcanica su cui sono sbarcati i naufraghi comincia a fumare e minaccia morte. Mentre sono intenti a costruire un’imbracazione di salvataggio più grande – utilizzando il legno della nave dei pirati – i sei eroi (compreso chiaramente Ayrton) vengono chiamati misteriosamente e condotti in una grotta sotterranea, dove si svela ai loro occhi il Nautilus, il sottomarino di Capitan Nemo, eroe di Ventimila leghe sotto i mari, il quale racconta la sua storia e avverte gli eroi circa la distruzione che il vulcano porterà presto.
Ma i protagonisti trovano la definitiva salvezza grazie al Duncan, il panfilo su cui hanno navigato gli eroi de I figli del capitano Grant, guidato da Lord Glenarvan, giunto per cercare Ayrton e i naufraghi a seguito di un messaggio lasciato da Nemo sull’isola di Tabor.