Un’amicizia nata all’università e rafforzatasi nel corso degli anni è la calamita che tiene unita la “famiglia” composta da Cath, Sean, Lucy e Josh. La voce narrante è quella di Cath, taglia 46, un buon lavoro nel campo pubblicitario, una vita sentimentale assente, serate trascorse in compagnia degli amici, tra una cena e una birra oppure al telefono con Sean, il suo migliore amico, la sua ancora, la sua dose di vitalità. Sean è l’opposto di Cath: amante della moda, si butta a capofitto in ogni situazione, finendo, in quelle amorose, col cuore a pezzi ma sempre pronto a ricominciare. E’ il classico miglior amico gay, che sprona Cath dando spesse volte vita a delle esilaranti scenette tra i due. A completare il quartetto ci sono Lucy e Josh, sposati e con un bambino.
Lucy è una figura “acquisita” in questa specie di famiglia ma tanto ben integrata da far dimenticare Portia, che faceva gruppo con gli altri ai tempi dell’università ed era intima amica di Cath.
Josh fa parte della compagnia londinese già da tanto, ed è rispetto agli altri, più riflessivo e pacato, con un senso di responsabilità che, in alcune situazioni, lo irrigidisce.
Lucy e Cath riescono a realizzare il loro sogno: aprire un caffè letterario. Tutto sembra andare per il meglio quando, all’improvviso, ripiomba dal passato Portia.
Portia è diventata un’affermata ideatrice di una serie televisiva; fin qui non ci sarebbero problemi se non si scoprisse poi che questo show è praticamente il calco della vita della combriccola trentenne; i personaggi sono modellati su di loro. Da qui cominciano una serie di equivoci e peripezie che coinvolgerà i giovani deliziando il lettore.
E’ una storia divertente quella che racconta Jane Green, in cui le vite dei protagonisti si intersecano al punto da influenzarsi a vicenda; una storia che riflette sull’amore, sull’importanza dell’amicizia e sulla tenacia nell’inseguire un sogno e realizzarlo. Il tutto raccontato in uno stile veloce, giovane, spumeggiante che lascia in chi legge una sensazione positiva.
E’ anche una storia che fa riflettere sull’importanza di alcuni valori e sulla capacità di affrontare gli imprevisti che la vita ti pone, senza scoraggiarsi mai.
Insomma, “Voltiamo pagina” nel vero senso della parola: c’è sempre qualcosa di nuovo da scrivere, un foglio bianco da affrontare e forse è proprio questo il bello della vita: offre sempre la possibilità di voltare pagina e ricominciare.
Una piccola postilla divertente: la scrittrice si è praticamente fatta pubblicità da sola, scrivendo ad Amazon una lettera dove, fingendosi una lettrice, appariva entusiasta del libro della Green. Quando è stata scoperta, non ha esitato a dire la verità, sottolineando quanto sia difficile superare la critica letteraria e di come volesse bilanciare con le sue note positive ai giudizi negativi che aveva letto sul suo libro.