In occasione del “compleanno” di William Faulkner, il premio Nobel (non me ne voglia Vecchioni, ma scrittore con i sacri crismi) autore de L’Urlo e il Furore , Mentre morivo e Luce d’Agosto, ho letto in questi giorni diverse interviste e opinioni espresse dall’autore sulla scrittura. Riprendo qui ad imperitura memoria, traducendoli, alcuni dei suoi pensieri sull’arte che più mi sta a cuore, e prometto pubblicamente di seguirli con grande scrupolo.
Anche perché mi paiono molto sensati, se non altro più del consiglio di Hemingway di scrivere da ubriachi.
1. La scrittura non è l’autore, ma il prodotto.
Se io non fossi esistito, qualcun altro avrebbe scritto al mio posto, o al posto di Hemingway, Dostojevskij, di tutti noi. La prova ne è che vi sono circa tre candidati per la paternità delle opere di Shakespeare. Ma ciò che conta sono Amleto e Una notte di mezza estate; non chi li ha scritti, ma che qualcuno lo abbia fatto.
2. Non c’è niente di male nel copiare.
Penso che lo scrittore, come già detto, sia completamente amorale. Prende ciò di cui ha bisogno ovunque gli serva, e lo fa apertamente e onestamente perché lui stesso spera che ciò che farà sia abbastanza buono da far sì che la gente dopo di lui se ne appropri […].
3. I migliori scrittori sono insaziabili.
Non deve mai esser soddisfatto di ciò che fa. Non sarà mai buono quanto potrebbe essere. Sogna e spara sempre più alto di quanto sai di poter fare. Non preoccuparti di esser migliore dei tuoi contemporanei o dei tuoi predecessori. Cerca di esser migliore di te
4. La storia in sé è più importante dello stile.
Penso che la storia costringa in gran parte ad uno stile suo proprio, quindi l’autore non deve preoccuparsi troppo dello stile. Se se ne preoccupa, scriverà preziosità vuote- non necessariamente nonsense. Saranno abbastanza carine e abbastanza piacevoli da ascoltare, ma non ci sarà molto contenuto.
5. Uno scrittore dev’essere un lettore.
Leggi, leggi, leggi. Leggi tutto – spazzatura e classici, buono e cattivo, e guarda come sono fatti. Come un apprendista carpentiere che studia ciò che fa il capomastro. Leggi! Assorbirai tutto. Poi scrivi. Se è buono, lo scoprirai. Se non lo è, buttalo dalla finestra.
6. Scrivi e basta.
Ho sentito gente dire « Se non fossi sposato e non avessi dei figli, sarei uno scrittore . Ho sentito gente dire « Se solo potessi smettere di far questo, sarei uno scrittore”. Io non credo. Penso che se devi scrivere, devi scrivere e niente ti fermerà.
Ipse dixit. Aggiungere altro a me pare del tutto superfluo.