Napoli, negra negletta nel narcotico nuotare. Neapolis: nuova nel nominativo natale, nucleo neonato nocente nel nome, nastrata nel nylon neoclassico, neutralizzata nella nazione. Nomade ninfa nottambula, nubile nigella nullatenente. Napoli non nega, non nasconde nei, narra necrosi: nave noncurante nelle notturne nebbie nere. Napoli, nobile naiade nuda, nocchiere nella neve, naufraga nostalgica nei nubifragi. Nel nido natio nascono nuovi nemici, nipoti nervosi nati nel napalm nembifero: nessuno ne narra, nessuno novera niente. Notoria necrofila nociva. Napoli, negromante nolente, necessita natura nella nostra nichilistica negligenza. Napoli nauseata nella nicotina, nella nafta, nei napoletani nescienti nutriti nel nulla. Non noterete noia, no. Nella Napoli newyorkese, nordafricana, normanna, non nidifica noia, no. Novanta numeri noti nunziano novelle, non necessariamente niellate. Negozi neolitici, Nennella!, nutrono nondimeno nonni novantenni, nipoti novenni, nuore, nobildonne, notai, nettacessi. Nietzsche, nel navigare, narrò Napoli nitente, nobiliare; narrò Napoli nutrice, notò Nisida nascente: nacque nuovamente. Napoli – noce nerboruta, nespola nettarea, nitido noumeno nel nonsenso naturale – non nuoce nessuno, Napoli. Nel nodo nevralgico nascono note, nuance nostalgiche; nella Napoli nivea, nicchia nudata, nascono nuove novelle napoletane. Napoli, nonplusultra nel niente, nasconde novemila ninnoli nuziali. Nessuno noterà nulla, nonché nel nulla noialtri navighiamo. Napoli: negra negletta, naiade nuda, nemesi nervosa, nirvana nucleare.