La lettura è il viaggio di chi non può prendere un treno, affermava Francis de Croisset, baffuto scrittore ottocentesco che dei lettori aveva capito tutto.
Per questa evidente capacità dei libri di trasportarci “altrove” non ho voluto scrivere una serie di consigli solo per coloro che hanno già bagagli in mano e sandali ai piedi. Ho aperto invece la valigia –elastica e capace- del viaggiatore sedentario, quello che ha preso le ferie prima o non farà ferie per nulla, e passerà i giorni di agosto in città, turista di se stesso. Ho spiato nella tracolla della ragazza in pausa pranzo al parco, nello zainetto del ciclista a zonzo nella città deserta, nella sportina dell’anziano che cerca il fresco su una panchina.
Alcuni di questi libri li ho letti, poco o tanto tempo fa, altri mi sono stati consigliati da amici e colleghi di Letteratu. Man mano che li sceglievo sembrava imporsi un ordine spontaneo, si creavano contenitori nei quali riporre due o tre volumi. I libri sopportano scatole e classificazioni come vestiti troppo stretti: le cuciture possono cedere da un momento all’altro e i generi mischiarsi, ma non ho intenzione di formalizzarmi.
Nella tasca laterale c’è “Sguardi obliqui”, una visione trasversale e nuova di luoghi ed epoche: la Sicilia tratteggiata da Simona Lo Iacono in Effatà, la Barcellona barocca di Aldo Busi, la Spagna in guerra di Inés e l’allegria.
Se volessimo andare ancora oltre, è possibile “Viaggiare col pensiero”: si riflette sulla vita con Margherita Hack (che ora se la ride da una stella molto lontana), si scopre una Cuba nient’affatto libre con Yoani Sànchez o si seguono le orme lasciate per il mondo da Tiziano Terzani.
In “(Real)politica” ho sistemato con cautela (argomenti scottanti!) Walter Siti con l’Italia che non resiste, la Germania che potrebbe essere se LUI tornasse, di Timur Vermes, e il buio Paese descritto dai Tersite Rossi in Sinistri.
“Parole di uomini” è uno scompartimento segreto che racchiude un intenso mondo maschile nei romanzi –a differente tessitura autobiografica- di Alessandro Perissinotto, Lorenzo Amurri, Erri De Luca.
Nel contenitore “giallo” sempre a portata di mano,“Il buio dietro l’angolo”, ho infilato Morte a Pemberley di P.D. James, l’ultimo romanzo di Stephen King e la Rowling finalmente libera dalle spire del maghetto Potter, nel suo discusso Il seggio vacante.
“Donne allo scoperto” contiene un corpo esagerato (Cate, io), un’anima dolente in Nessuno sa di noi e una violenza ripetuta, raccontata in Ferite a morte da Serena Dandini.
Infine, tre libri dalle copertine sciupate, gli angoli ammaccati: eppure “Intramontabili”. Ecco uno Stefano Benni d’annata con Il bar sotto il mare, il Rinascimento dipinto da Maria Bellonci e la glaciale metropoli sotterranea di Christiane F. in Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino.
Non mi resta che augurare avventurose letture ovunque esse siano, in città, su una panchina, in una biblioteca. Superato agosto, tutto tornerà nella norma tranne per noi viaggiatori sedentari, sempre altrove, col naso in un buon libro.
p.s. Se vi fa piacere, aggiungete alla lista i libri che preferite: la valigia non si chiude mai.