Di quel luogo senza polmoni,
senza marginali botti di anidride carbonica
rimembro l’elevato affitto che pagavano
gli affittuari del crematorio.
I corvi, vittime di circostanze fiabesche,
migravano sulle cartoline seppia del bigliettaio,
e il loro becco
si confondeva con il fumo dell’adolescenza,
la mia adolescenza sbucciata nelle ginocchia e con gessi di
ospedali posizionati dinanzi fari scioperanti.
Agli uccelli neri si avvicinavano
Quelli dei venti profumati della altura,
vergine di libido e vergine di baci
ma prostituta degli anziani degli ospizi
e dei bambini senza triciclo e bavaglio.
I salici avevano da mille anni
Concluso donazioni con i marciapiedi
Dei sentirei verso il cimitero,
adesso sono iscritti ai circoli del mare
e dei neri chioschi vicini ad esso.
Quando viaggiavo sentivo che il mare si era << maritato >>,
non aveva organizzato una cerimonia solenne, neanche troppo borghese,
ma,
oserei dire,
piena di gioia menzognera.
Io non lavoro,
Mi si costringe ad unire le genti..
Mi insegnarono, da giovane, ad evitare
La costrizione dei dispari sentimenti..
Sono oppresso da falsi addii…e
Abbracci di cera.