Photo by nerdontheinside
Lui spense la sigaretta e se ne accese un’altra: era nel vivo della discussione.
«Credo di essere avvolto da alcune energie negative».
Lei fissava lo schermo del portatile, stesa sul divano. Lui in piedi, nei pressi del posacenere.
«È una sensazione» continuò, «come se stesse per abbattersi un temporale. Sento l’energia dei fulmini brulicarmi sulla testa»
«Sì. Non ci pensare» disse lei, con gli occhi sul monitor.
«Non hai capito. Io non ci penso. È una sensazione: non posso farci niente»
La luce dello schermo cambiò colore; il click del mouse.
«Mi sento sul fondo di un baratro. Vorrei fare milioni di cose, ma poi non faccio mai niente. Ricordi la palestra? Ora mi sento in uno stagno, non trovo soddisfazione in nulla! Una palude. Noi parliamo di progetti, di cose da fare. Le idee, quante idee! Ma poi? Zero. Una palude di fango. E mi sento frustrato»
«Vogliamo andare al cinema, stasera?»
«Non saprei»
«Mi passeresti il posacenere?»
«Ho deciso: domani ricomincio a correre, vado al parco col cane. Poi finisco quella cornice per il poster. E poi potrei lavare l’auto. Mi devo attivare»
Il click del mouse. La luce del monitor. Lei, strofinandosi l’occhio, sorridendo: «perdonami, il posacenere».