A Gerona, nel 1978, il non ancora leggendario Zarco è a capo di una banda di ragazzini per lo più provenienti dalle baracche della zona più malfamata, intenti a passare le giornate operando piccoli furti, bevendo e fumando canne. Un giorno tutti quanti entrano nella sala giochi dove Ignacio Cañas lavora come aiutante. Non può fare a meno di guardare con un misto di ammirazione e paura quei tipi loschi, ma soprattutto fa molta fatica a non fissare la ragazza al fianco di Zarco, Tere.
La banda stabilisce un contatto con Ignacio, al quale viene subito affibbiato il soprannome di Gafitas. D’altra parte lui, completamente succube del fascino di Tere, si lascia lentamente trascinare nella banda: ci entra un po’ per sfuggire ai bulli che lo tormentavano a scuola, un po’ perché si sente innamorato di Tere. Comincia così la serie di avventure di un ragazzino di sedici anni della Gerona più rispettabile, insieme a quelli che erano considerati i peggiori scarti della società.
Tutto il romanzo è scritto sotto forma di un’intervista a cui Ignacio è sottoposto da uno scrittore desideroso di raccontare la vera storia di Zarco, il quale interroga anche un ispettore di polizia e il direttore del carcere in cui Zarco passerà molti anni. Questo modus di scrittura ha il pregio di saper rendere tutto molto più verosimile e di offrire punti di vista diversi per lo stesso avvenimento. Anche se la maggior parte di ciò che è raccontato esce dalla bocca di Gafitas, la narrazione risulta comunque equilibrata dagli interventi degli altri due personaggi.
La figura di Zarco e le sue evoluzioni interiori (come uomo) ed esteriori (come personaggio mediatico) è ciò che permette lo sviluppo di tutta la vicenda, dall’estate del 1978 fino ai giorni stessi in cui Gafitas racconta ciò che è successo. Intorno a lui girano tutti gli altri personaggi, sia quelli che desiderano stargli vicino sia quelli che cercano di opporvisi. Le leggi della frontiera di Javier Cercas è un romanzo molto complesso dal punto di vista tanto della struttura quanto dei sentimenti che mette in gioco: amore, invidia, ammirazione, paura, desiderio di rivalsa e di vendetta. A volte risulta lento e un po’ ripetitivo, per la sua stessa costruzione, ma ciò non pregiudica in ogni caso il suo essere un buon romanzo; sa regalare emozioni e permette fin da subito di affezionarsi ai personaggi.