Tra il 19 e il 27 ottobre del 1944, alcuni soldati spagnoli comunisti varcano il confine tra la Francia e la Spagna, con l’obiettivo di invadere la Val d’Aran e riprendersi la loro patria. Combattono per giorni e giorni, subiscono gravi perdite, rischiano la loro vita. Ma qualcosa va storto. Non ricevono alcun tipo di sostegno dai “piani alti” del partito, nessuno viene ad aiutarli: sono abbandonati a loro stessi. E così, quella che doveva essere una gloriosa spedizione volta alla riconquista della Spagna, diventa una triste ritirata verso Tolosa, sede di tutti gli spagnoli costretti a vivere fuori dalla loro terra dal franchismo.
Questo l’evento principale a cui ruota attorno la trama del romanzo Inés e l’allegria, potente e monumentale romanzo storico di Almudena Grandes. È un pezzo di storia che non viene mai raccontato e che l’autrice dichiara esplicitamente di voler portare alla luce. Ma “la Storia immortale crea strani effetti, quando s’intreccia con l’amore dei corpi mortali”. La Grandes intreccia abilmente ciò che è veramente accaduto e personaggi che sono realmente esistiti con personaggi inventati, dando vita ad una storia d’amore struggente, romantica, passionale, tanto che si stenta a credere che non sia mai effettivamente accaduta.
Galàn è a capo della spedizione in Val d’Aran. Un giorno lui e i suoi soldati vedono arrivare dal confine una donna a cavallo, che dice di essere la sorella di un falangista, di essere lì per partecipare alla liberazione della Spagna e di avere dentro la cappelliera che porta con sé cinque chili di ciambelle. Tutti rimangono sbigottiti, ma già i primi scambi di sguardi tra Inès e Galàn lasciano presagire qualcosa di più dello seplice sbigottimento. In poche ore si lasciano trascinare dalla passione, e il letto in cui consumano il loro amore diventa l’angolo perfetto della loro felicità. Quasi si dimenticano che fuori da quella stanza si sta consumando una tragica guerra.
Pur essendo la colonna portante del romanzo, la storia d’amore tra i due protagonisti non diventa mai patetica, mai assume toni del romanzetto rosa, mai diventa melensa o sdolcinata. L’amore che li lega è qualcosa di epico e inspiegabile, che passa sotto la pelle mentre leggi e ti fa sentire ogni volta il colpo al cuore di quando guardi la tua metà e ti rendi conto di amarla. Almudena Grandes è capace di farti sentire il sudore di due corpi che si amano come il tuo sudore, ti fa entrare nel romanzo: e tu ti ritrovi a piangere con loro, a ridere con loro. Mentre lo leggevo pensavo tutto il giorno a questi personaggi e quanto avrei voluto che fossero reali per poterli conoscere. Mai un libro mi ha appassionato tanto: mi ha catturato l’anima!
Inutile dire che ne consiglio vivamente la lettura. Questo è uno dei migliori romanzi del nostro secolo.