«Vorremmo che i critici capissero che noi vediamo non meno di loro i lati curiosi dei nostri personaggi, ma è nostro dovere raccontare i fatti come realmente si svolsero: toccherà quindi al lettore colto e accorto consultare il testo originale della Natura, da cui abbiamo tratto tutto quello che c’è nella nostra opera, anche se non sempre citiamo la pagina a cui abbiamo attinto.»
Nato il 22 aprile 1707 a Sharpam, in Inghilterra, Henry Fielding era il settimo figlio del generale Edmund Fielding e di Sarah Gould Fielding. Dopo la morte della madre, il padre si risposò e andò a vivere con la famiglia nel Dorset; ben presto tuttavia, in seguito alla morte del padre, Henry fu mandato ad Eton, dove si laureò nel 1724. Nel 1725 si trasferì a Lyme per far visita alla cugina Sara Andrews, che tentò di sposare anche per impadronirsi della sua ricchezza: Fielding infatti non fu mai benestante e spesso fu oberato dai debiti. Tuttavia, non riuscendo nel proprio intento, nel 1728 abbandonò la città e cominciò l’attività di scrittore teatrale con la commedia Love in several masques. Dopo aver trascorso un breve periodo all’università di Leida in Olanda, quando non riuscì più a permettersi le spese degli studi universitari tornò in Inghilterra, dedicandosi completamente all’attività di commediografo: le principali commedie di questo periodo sono caratterizzate da una violenta satira nei confronti della politica e della società dell’epoca, come The Tragedy of Tragedies; or, The Life and Death of Tom Thumb (1731).
Nel 1734 il matrimonio con Charlotte Cradock migliorò la situazione finanziaria di Fielding, grazie alla dote della donna: la temporanea agiatezza permise pertanto all’ autore di trasferirsi con la moglie ad East Sour, conducendo una vita di relativo benessere. Tuttavia, ben presto anche la fortuna della moglie venne dissipata e la famiglia Fielding, a cui nel frattempo si era aggiunta la figlia Amelia, fu costretta a trasferirsi nuovamente a Londra. Qui lo scrittore divenne il direttore del Little Theatre a Haymarket; in questi anni Fielding si dedicò ala composizione di innumerevoli opere teatrali, benché nel 1737 il Thetrical Licensing Act impose la chiusura del teatro: infatti, le commedie che vi si rappresentavano non erano approvate dalle autorità a causa del contenuto satirico e antipolitico.
Per mantenere la propria famiglia, Fielding cominciò a scrivere per giornali, dirigendo The Champion, e diventando avvocato nel 1740. Nel 1741 pubblicò John Andrews, rifacimento in chiave parodica della Pamela di Richardson; in quest’opera la narrazione delle vicende supera ben presto la dipendenza dal modello, costituendo un’«epopea comica in prosa», in cui per la prima volta l’Inghilterra viene descritta nella sua dimensione quotidiana. Nel 1743 l’autore pubblicò le Miscellanee, contenenti anche Jonathan Wild, romanzo in cui Fielding rievoca le imprese di un noto delinquente; l’opera si presenta come una critica radicale nei confronti del culto letterario dell’eroe epico o tragico, dimostrandone la natura asociale e talvolta amorale.
Nel 1744 la morte della moglie Charlotte fu un duro colpo per lo scrittore, che riuscì ad affrontare la dolorosa perdita solo grazie all’affetto dimostrato dalle figlie e dalla sorella. In questo periodo Fielding continuò la composizione di pamphlets satirici, alcuni approvati dal governo e diffusi. Nel 1747 l’autore si sposò per la seconda volta e cominciò la composizione del suo capolavoro, il Tom Jones, pubblicato nel 1749; l’eroina del romanzo è Sarah Weston, figura femminile che sarebbe da identificare con Sara Andrews, oppure con la moglie scomparsa dell’autore. La tematica principale del Tom Jones consiste nell’analisi dell’ipocrisia e dell’egoismo che si celano sotto le convenzioni del moralismo: nel romanzo è infatti presente il conflitto tra una categoria minoritaria di umanità che tenta di perseguire ideali di carità e giustizia, e un’altra, maggioritaria, che vive in base al proprio egoismo. Fielding descrive con toni umoristici la vera moralità che anima le azioni di alcuni uomini e il falso moralismo che determina invece l’agire di quanti si dichiarano benpensanti. Pertanto Sophie, l’eroina del romanzo, si ribella al mondo a cui appartiene e ha il coraggio di liberarsi e di fuggire dal perbenismo della propria classe sociale, seguendo solo i dettami della propria coscienza.
L’ultimo romanzo dell’autore fu Amelia, opera che narra le vicende matrimoniali di una coppia e in cui Fielding approfondisce l’analisi interiore dei personaggi. Successivamente, il peggioramento delle condizioni fisiche dovuto alla gotta e all’idropisia costrinsero l’autore a recarsi a Lisbona per ottenere miglioramenti. In seguito a questo viaggio, Fielding scrisse Journey of a voyage to Lisbon, un diario di viaggio pubblicato postumo nel 1755 da cui emerge la fermezza dell’autore nell’affrontare l’avvicinarsi della morte. Lo scrittore infatti morì poco dopo essere giunto a Lisbona, l’8 ottobre 1754.
Fielding si può definire uno dei rappresentanti del filone eroicomico e satirico ben presente nella tradizione inglese; egli superò inoltre i limiti del romanzo epistolare introducendo la figura del narratore onnisciente. In questo modo l’opera letteraria acquista quelle potenzialità riflessive che faranno del romanzo il tipico strumento di critica sociale dell’Ottocento.