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«Ora le spiego» proseguì il dottore, «deve sapere che la scienza medica ha scoperto che l’insicurezza ha nulla a che vedere col carattere – o l’indole, che dir si voglia – di un particolare individuo; l’insicurezza è una malattia bella e buona, che attacca in genere lo stomaco, per poi diffondersi all’intestino e tutto il basso apparato digerente. Non curata in tempo, può degenerare fino a colpire il sistema nervoso e, nei casi più estremi, direttamente il cervello».
«Ma come ho potuto contrarla?»
«La domanda giusta è “quando?”.
Vede, siccome stiamo parlando di un parassita, possiamo immaginare che si sia sviluppato in seguito alla prolungata esposizione in un ambiente già contaminato; altrimenti dobbiamo supporre che si sia verificata una sciagurata e continuata ingestione di sostanze guaste, come critiche marcie, ingiusti rimproveri, fiducie scadute. In alcuni casi, ovviamente, si è predisposti fin dalla nascita a contrarre questa malattia, magari per ereditarietà del patrimonio genetico.
Le prime manifestazioni comportano dolori addominali e sudore freddo: il parassita è nell’apparato digerente. In seguito si diventa sospettosi e irascibili: è nel sistema nervoso. Infine si notano difficoltà ad esprimersi, tendenza a cadere al minimo inciampo, mal sopportazione della luce e conseguente ricerca dell’ombra: è nel cervello».