Più tardi.
Ora c’è troppa luce che abbaglia.
Troppo rumore che confonde.
Più in là, sì, più in là.
Col buio.
Quando il mondo sarà unicamente un lieve ronzio e nelle strade brilleranno soltanto i fanali.
Solo allora, non prima.
Concedi al mio desiderio il tempo di nascondersi bene.
Con l’oscurità potrai venire a cercarlo, poi, con gesti e parole, potrai invitarlo a uscire.
Quindi – non ora – mia cara.
Ora c’è un sole cattivo che inchioda il mio corpo al suo carico di vita e di tempo.
Attendi la notte, ti prego.
Solo allora sarò libero di amarti.