Dietro all’elegante nome di George Eliot, si cela una donna, Mary Anne Evans. La scrittrice nasce ad Arbury il 22 Novembre del 1819, e vede svilupparsi la sua carriera negli anni dorati (ma anche pieni di ombre) dell’epoca vittoriana.
La scelta di utilizzare uno pseudonimo per scrivere, nasce per un motivo ben diverso da quello che abbiamo pensato: non è un’ “esigenza di tutelare” la propria immagine dalle idee dell’epoca secondo cui le donne non erano “adatte” alla scrittura.Mary Anne proveniva da una classe sociale agiata, non ne aveva bisogno. Sceglie uno pseudonimo quindi, per “simpatia” e non per esigenza.
In realtà Mary Anne, considerata l’epoca dalla mentalità “un pò ristretta”, fu molto fortunata: nel 1820 traslocò con la famiglia a Griff, una località a Coventry. Notata subito la sua arguzia e la sua predisposizione alla lettura e alla scrittura, il padre, ben visto nella zona, riuscì a farla accedere alla biblioteca di Arbury Hall, dove si formò culturalmente.
Della sua istruzione si occuparono le suore battiste delle scuole di Coventry e Nuneaton, vista la forte spiritualità e la completa adesione di tutta la famiglia alla religione anglicana.
Quando nel 1836, lei e il padre si trasferirono a Foleshill, a poca distanza dalla ricca e culturalmente avanzata Coventry, Mary Anne entrò in contatto con Charles e Clara Bray, personalità di spicco della società inglese, molto impegnati nelle opere filantropiche. A casa sua, si discuteva e dibatteva di religione, politica e tante altre questioni. Qui Mary Anne conobbe personaggi quali Robert Owen, Herbert Spencer, Harriet Martineau, Ralph Waldo Emerson.
Dopo la morte del padre, Mary Anne si trasferisce prima in Svizzera poi a Londra, dove inizia la sua carriera come scrittrice, utilizzando il nome di Marian Evans, e nel 1851 diventa vicedirettore della rivista di propaganda di sinistra Westminster Review.
Nonostante molto amata e apprezzata dal pubblico, Mary Anne era spesso infelice e depressa. Dopo aver avuto relazioni “sbagliate” con il suo capo e con Spencer, nel 1851 incontra il filosofo e critico George Henry Lewes, con il quale va a vivere insieme nel 1854. Lewes era sposato con un’altra donna, e la pubblica ammissione del loro amore, fece scandalo e vennero allontanati dalla società letteraria inglese.
Nel 1857, il Blackwood’s Magazine pubblicò la prima parte dello scritto “Scenes of Clerical Life”. Il primo vero romanzo però, venne pubblicato nel 1859, con il titolo “Adam Bede”, che riscosse molto successo.
Tra le sue opere più importanti troviamo: “The Mill on the Floss” (1860), “Silas Marner” (1861), “Romola” (1863), “Felix Holt, the Radical” (1865), “Middlemarch” (1871), “The Legend of Jubal” (1874), “Daniel Deronda” (1876), e molte altre.
La carriera dell’autrice è contrassegnata da un insieme di stili, diversi tra loro, ma che si occupano in maniera profonda di ciò che raccontano. Tratta di politica, religione, vite quotidiane e semplici.
A George Eliot è stata riconosciuta una grande abilità a scrivere romanzi con una forte introspezione psicologica e ad inventare personaggi sofisticati ma allo stesso tempo semplici. In effetti più che inventati i personaggi, sono descritti: i romanzi della scrittrice sono ambientati nella provincia inglese e sono fortemente realistici.
Mary Anne muore a Londra il 22 Dicembre il 1880.
In un insieme di avvenimenti, problemi, situazioni e vittorie, si sviluppa la carriera di una grande scrittrice, che ha avuto il coraggio di farsi valere come donna con le sue abilità e le sue debolezze. Una lezione che, forse, oggi sarebbe da prendere in considerazione.