Domenica mattina ore 9.00. Dopo giorni e giorni di umidore, sensazione di chi in overdose da pioggia e maltempo è straordinariamente vicino a una mutazione genetica da umano a anfibio, finalmente c’è il sole. Vado in spiaggia. Ci vado al mattino presto perché non c’è nessuno, mi posso godere la quiete e il placido scrosciare della risacca, posso fare la lucertola e posso scrivere senza interferenze. La spiaggia è deserta (la foto lo testimonia).
Ore 9.30. Arriva lei. Si posiziona a cinque metri da me (ci sono due ettari di spazio vuoto intorno, perché? Perché così appiccicata?). Telo da mare, due litri di olio abbronzante e giù a fare pennichella (meno male…). Ore 9.35. Arriva lui. Si posiziona tra me e lei (ci sono sempre quei due ettari di deserto intorno… bisogno d’affetto?). Apre il lettino “da asporto” conquistando immediatamente una posizione di preminenza rispetto a noi due femmine. Certo che i maschi non sanno più che inventarsi…
(Lei)- Ma ciao!! – (Lui) – Oh, ma sei tu! Quanto tempo!! – Oh miodio no, questi due si conoscono. (Lei) – L’anno scorso giusto? – (Lui) – Ma certo, che piacere rivederti!
Cominciano così i #discorsidaspiaggia.
Introduzione: La crisi – Argomento sempre attuale e ottimo per rompere il ghiaccio. Neutrale, serve ai due esemplari della specie per studiarsi e confrontarsi.
Lui – A me piace divertirmi. Prima il divertimento e poi il lavoro, anche se so che non dovrebbe essere sempre così. Lei – Hai ragione. Nessuno sorride più. Tutto è così noioso a volte. Lui – C’è la crisi e siamo tutti incazzati e depressi.
Socializzazione e rimorchio
Lei – Di che segno sei? Lui – Perché quanti anni mi dai? Nun ce la posso fà… Lei – No perché io mi ricordo tutto e sono metereopatica. Lui – Io sono lunatico perché sono del cancro. Lei – Ma sì, hai un paio di mesi più di me! – Lui – Ammazza! Te ricordi proprio tutto tu! Te l’ha detto che si ricorda tutto! Probabilmente legge l’oroscopo di Paolo Fox ogni mattina e sta cercando di capire se ci sono affinità planetarie.
Il suono del telefono interrompe l’amabile conversazione. Ma una donna all’attacco non perde occasione per colpire e affondare.
Lei al telefono – Io il marito non ce l’ho! (Lui ascolta in religioso silenzio e prende nota.) Lui – Io saluto sempre per primo,e se non rispondi alla terza volta ti depenno. Faccio così su FB con chi non comunica… La comunicazione sui social, questa sconosciuta. Signori io vorrei scrivere, vi arriva questa comunicazione telepatica? Lui – Io sono informatico. Lei – Sì lo ricordo. Lui – Ammazza che memoria! Lei – Per questo non ho un uomo… Ora, caro uomo sdraiato sul lettino, lei te l’ha già detto che si ricorda, si ricorda tutto, e ora ti sta pure dicendo che questa sua innata capacità fa sì che lei non abbia un uomo…Possibile che non recepisci il messaggio?
Il fumo
Il bello di una spiaggia libera, con due ettari di spazio a disposizione alle 9.00 del mattino, è che puoi accenderti una sigaretta senza doverti guardare intorno con fare circospetto e aria colpevole. E se poi ci arrivi per prima su questa spiaggia deserta, acquisisci una sorta di diritto di prelazione, metti un’usucapione sullo spazio e sull’aria intorno. Anche questo è uno dei motivi per cui vengo qui così presto.
Lei – Io ho smesso di fumare da poco. Lui – Ora ti daranno fastidio quelli che fumano. Ecco fatto. Adesso sai che rottura di scatole… Lei e lui hanno smesso di fumare. Che bello! Ora mi accendo una sigaretta… Con tutta la calma di cui sono capace tiro fuori la mia borsettina e mi arrotolo una sigaretta perfetta, l’accendo e mi sdraio di schiena. Mi stanno guardando, lo sento. Lui – Ci sono due tipi di fumatori. Quelli che fumano quando lavorano e quelli che fumano quando riposano. Lei – Io fumavo pure durante le faccende di casa. Lui – Nooo! Io quando stavo smettendo mi tenevo impegnato e giù a caramelle. Ora ho voglia di fumarne una dietro l’altra.
La forma fisica
Anche con gli occhi chiusi lo sappiamo tutti benissimo che, al mare, ci guardiamo. Ogni centimetro di pelle viene sezionato, misurato, analizzato e anche la più silfide delle persone si sente una balena. E allora ci si confronta. Cosa hai fatto tu, cosa ho fatto io, cosa si può fare prima che l’estate sia conclamata. Le donne sono iene quando affrontano questi discorsi. Un uomo e una donna sono uno spettacolo.
Lui – Fai sport? Lei – No. Andavo in palestra, ma lì si suda troppo. Lui – Eh beh, certo. Lei – Ora qualche volta vado al galoppatoio. Lui – Monti? Lei – Cosa? Lui – Il cavallo! Non ce la posso fare. Lei – Ho provato a ballare la salsa per tenermi in allenamento. Lui – Ma stai benissimo! Se vedi me come mi muovo quando ballo… Non oso immaginare. Lui – A me piace la Nutella. Lei – Anche a me però sai le calorie. Lui – Per questo vado a correre, così brucio e mangio come me pare! Ha capito tutto lui… Lui – Ma te che dieta devi fà poi, ma che me stai a dì. (in effetti lei è magrissima.) Lei – Che c’entra, per mantenersi così comunque devo stare attenta. (Credo sia arrossita sotto il rosso bordeaux dell’abbronzatura). Lui – Io non te li voglio fa’ i complimenti! Lei – Ma a me fanno piacere…
Penso che questi due stanno qui, a farsi la ruota come due pavoni, e ancora non si sono resi conto che c’è qualcuno che potrebbe proprio fregarsene dei fatti loro, che vorrebbe riavere quell’attimo di quiete così duramente conquistato con una sveglia antelucana di domenica mattina. Penso che è strano sentirsi invisibili. Penso che tra poco mi alzerò è chiederò loro cortesemente se possono farsi le loro amabili chiacchiere da un’altra parte, quando…
Discorsi esistenziali e metereologici
Lui a Lei – È bello il silenzio ma chi incontra noi non ha fortuna. Meno male che la signora qui ha l’iPhone con le cuffie(??? Cuffie? Ma quali cuffie? Quindi si sono accorti che esisto. Però mi credono inoffensiva. Non ho speranze.) Lui – il mondo è bello a colori. Quando sono giù mi metto il costume fucsia, e gli amici ridono, chissà perché. (Come chissà perché? Quest’uomo è straordinario, sul serio!) Lui – No perché io a volte ho voglia di solitudine e allora parto per un’isola deserta. Una volta sono partito con un amico gay. (E questo cosa c’entra?) Lui – Perché io non seguo le stagioni. Amo il rosso sempre, come i tori. (Questa è una dichiarazione d’intenti, credo. Temo.) Lei – Sì perché se dai retta alle stagioni d’inverno ti dovresti vestire di scuro. Che tristezza! (Ora lei non ha colto il segnale. Che tristezza lo dico io!) Lui – Guarda quante conchiglie. Le ha portate il mare. Lei – Ma dai! Chi l’avrebbe mai detto? (??? E perché? Chi avrebbe dovuto portarle le conchiglie? Il ghibli?) Lui – Quando è bel tempo al mare io sto sempre dentro l’acqua. Mi dà senso di libertà. Lei – Io no. Lui – Anche se l’acqua è fredda io mi faccio il bagno lo stesso. Lei – Io no. (Non hai capito, mio caro uomo sul lettino, che questo discorso con lei non funziona?) Lui – Neppure quando è estate estate? Lei – Giusto a luglio. Lui – Quando è afoso, certo, così ti rinfreschi.
Mi metto seduta, perché sinceramente voglio guardarli bene in faccia, per non dimenticarli. Si sta avvicinando l’ora per me di rientrare. Mi sono data tre ore di pausa dal mondo reale, tre ore di benefico sole e, prima che qui si scateni l’orda dei sole-dipendenti romani, voglio mettermi in cammino. Spero solo di conoscere il lieto fine di questa “telenovela” prima di andar via.
Lui – Pure andare a camminare è bello. Specie quando ancora non fa troppo caldo. Lei – Sì, quello sì. Lui – Io vado qui vicino. Hanno fatto un percorso stupendo sul lungomare. Lei – Sul serio? Quando vai? Vengo anche io! (Ci siamo…) Lui – Ti do il mio numero, scrivi…(È fatta!) Lui – Io invece ti chiedo l’amicizia su FB. Anzi, cercami tu. Lei – Se ti cerco col nome però sai quanti ne trovo? C’è la tua foto? Lui – Ma certo! Col costume, nun te poi sbaglià, è fucsia!