Il favoloso mondo di coloro che nella vita hanno scelto di riempire pagine con fiumi di inchiostro, e la nostra vita con la loro immaginazione, non è poi così dorato. Eccovi un elenco semiserio che vi farà porre un quesito: ma davvero voglio fare lo scrittore?
1)
l’autore de Le Tigri di Mompracem e di Jolanda, la figlia del Corsaro Nero, che di tanti eroici personaggi ha riempito la nostra fantasia, ha salutato il mondo, tristemente oppresso dai debiti, facendo harakiri su una collina nei dintorni di Torino. Un coraggio degno di Sandokan.
2)
Tomasi di Lampedusa,
autore di un’opera immortale come il Gattopardo, i cui pappagallini sulla tappezzeria hanno ossessionato migliaia di studenti, non vide mai pubblicata la sua opera. Chi tra noi ha visto rifiutato un suo manoscritto potrà trovare in questo consolazione. Forse.-
3)
Non riuscite a sopravvivere della vostra arte? Ricordate che Elio Vittorini, sì, quello di Conversazione in Sicilia, lavorava come editor presso Einaudi. E sì, fu proprio lui a scrivere queste parole “Per più d’una buona metà, ad esempio, il romanzo rasenta la prolissità …” cassando senza mezzi termini uno sconosciuto autore. Chi era il malcapitato? Ovviamente Tomasi di Lampedusa.
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4)
Scrivere un libro di successo, avere di quel libro una trasposizione cinematografica premiata dall’Oscar è il vostro sogno? Attenti a ciò che desiderate! Annie Proul, autrice settantatreenne di “I segreti di Brokeback Mountain” lamenta infatti un fastidioso effetto collaterale della fama. Quale? Migliaia di email di fan che rieditano il suo libro arricchendolo di dettagli hard. Dalla poltrona del cinema allo schienale reclinabile il passo è breve.
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5)
Quello che scrivete, alla rilettura, non solo non vi piace, ma suscita in voi istinti suicidi? Rilassatevi e fate un bel respiro: pare che James Joyce abbia continuato ad apportare modifiche e correzioni al Finnegans Wake persino dopo la sua pubblicazione. Questo non ha reso più semplice la vita dei lettori e neanche quella dei critici, tanto che l’opera è stata pubblicata di recente con più di novemila (!) correzioni. Joyce sperava che il pubblico dedicasse “tutta la vita alla devota lettura dell’opera” e ha dato l’esempio per primo.
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6)
Adesso non lo direste ma mai la Rowling ha dovuto penare parecchio prima di vedere pubblicata la sua celebre saga. La Rowling era talmente povera che viveva grazie al sussidio statale. Poi il miracolo? Non proprio. Joanne fu infatti costretta a “rivisitare” il suo nome, utilizzando l’iniziale del proprio e aggiungendovi la K di Kathleen, nome di sua nonna, per potere passare per un maschio: l’editore infatti riteneva che il fantasy non fosse cosa da donne. Che s’adda fa’ pe’ campà. Certo con un patrimonio da 840 milioni di euro per ora la mamma di Harry campa benissimo.
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7)
Ray Bradbury, avete presente? L’autore di Fahrenheit 451 mostra nei suoi scritti una preoccupante passione per il fuoco e l’elettricità. In effetti, il suo interesse nasce da un incontro quanto mai strano: a dodici anni il piccolo Ray assistette alle esibizioni dell’illusionista Mr Electrico che si faceva grigliare ogni notte su una sedia elettrica, sopravvivendo allegramente. Costui rivelò a Ray che durante la Prima Guerra Mondiale erano stati grandi amici e che poi lui era morto durante la battaglia delle Ardenne. Fuoco e fiamme! Dopo questo determinante incontro, Bradbury non smise più di scrivere.
8)
Gaio Plinio Secondo, meglio conosciuto come Plinio il Vecchio,
è stato un famosissimo scrittore e naturalista latino, in particolare è ricordato per la sua Naturalis Historia. Il grande Plinio morì nel 79 d.C. :se questa vi ricorda qualcosa, avete proprio ragione. Plinio infatti morì soffocato durante l’eruzione del Vesuvio, come raccontato dal nipote, perché non volle abbandonare il suo posto a capo di una flotta situata a Capo Miseno. Quando si dice che una cosa è bella da levare il fiato…-
9)
Un consiglio: se volete diventare famosi, velate di mistero la vostra vita, non vi fate trovare al bar la mattina a inzuppare cornetti nel cappuccino. Agatha Christie, la regina del giallo e dell’arsenico, scomparve misteriosamente nel nulla per undici giorni, durante i quali nessuno seppe mai che fine avesse fatto:la stampa impazzì e la polizia brancolò nel buio prima che la scrittrice riapparisse sana e salva. Il segreto non fu mai svelato dalla Christie e su quei giorni di fuga dal mondo sono state azzardate le più inquietanti ipotesi. Ora, magari Agatha era dalla zia a bere una tazza di tè, ma volete mettere il risultato ottenuto in termini di celebrità?
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10)
Tutti in fila per vedere il Grande Gatsby nella sua trasposizione cinematografica. Lanciarsi in un’impresa come questa è una vera scommessa, quest’opera infatti ha sempre diviso, sono molti a ritenerla un capolavoro ma anche tanti quelli che la scintilla del genio proprio non la vedono. Ma sapete chi si sarebbe sorpreso più di tutti a vedere Di Caprio interpretare la parte del protagonista nelle sale di mezzo mondo? Lui, Fitzgerald. La fede dell’autore nella bontà della sua opera fu infatti sempre salda, ma la realtà è che il suo libro non andò mai oltre una tiratura di 20.000 copie mentre era in vita. Dalle stalle alle stelle, quelle del cinema.