Le cose hanno l’attesa.
La pioggia attende di sfaldarsi nell’asciutto dell’Arido.
I mattoni attendono di essere rame secco dopo l’aratura solare.
Le mani attendono di sfibrarsi crollando nella dimostrazione ossea del dopo.
I polsi paiono attendere orari a contrario del Tempo, che è la notte atemporale.
Le vene ricercano l’attesa del colore ché vogliono tingersi del livore della morte.
La mia lingua attende i secondi, le lancette, per sentire l’elettricità dell’aria nucleare.
Il tempo cosa attende?
Il tempo attende che l’Apocalisse distragga la carta da parati minata, che è l’Universo.
Io attendo che l’attesa in modo raccapricciante mi dica che sono un valore assoluto, una matrice esistenziale, una stella di resina dentro un buco nero o che io sappia cosa vuol dire La Ricerca.
Lo saprò?
Amen