Con lo slogan One book, a thousand stories, la Sony ha lanciato nel 2012 il software “Wonderbook”. Collegando un dispositivo, a forma di libro, alla celebre console dell’azienda, la storia, narrata nel libro, prende vita, nello schermo. Il primo esperimento è stato portato a termine grazie al contributo della scrittrice J.K Rowling che ha fatto un excursus sul mondo di Harry Potter, proponendo il volume Book of Spells.
A meno di un anno dall’uscita del primo libro, sarà a breve disponibile Diggs Nightcrawle, il secondo volume della serie Wonderbook, un romanzo noir che richiama gli hard boiled americani degli anni ’20 e ’30, rivisitati con tanta ironia. Un poliziesco che narra delle indagini di Diggs, un baco da libro che fa l’investigatore privato a Library City, città fatta tutta di saggi e romanzi, case comprese. Il suo compito è scoprire il responsabile dell’omicidio del compare, l’uovo sodo Humpty Dumpty. L’investigatore deve inoltre capire chi sta scombinando tutte le favole di Library City mischiando trame e personaggi. Compito del lettore/giocatore sarà esaminare la scena del delitto, seguire le tracce e interrogare i sospetti.
Un modo nuovo dunque di proporre il libro ai lettori, che qui diventano anche amanti del (video)gioco: l’esperienza della lettura si fonde con quella della realtà virtuale, smettere di immaginare ciò che si legge e vederlo, anzi viverlo, totalmente. Diventare protagonisti del romanzo grazie alle continue sperimentazioni multimediali. Già, perché il fulcro è proprio questo. La convergenza mediale abbraccia per la prima volta anche il mondo dei giochi. La traslazione del libro per eccellenza, ovvero l’e-book, smette di essere l’unicum per lasciare il posto al wonderbook.
“Un romanzo può diventare una app e viceversa, mentre un gioco può farsi libro illustrato. La divisione fra media non ha davvero più alcuna importanza” sottolinea Adam Volker, direttore creativo della Moonbot Studios, ideatrice del software. Tecnicamente sono chiamate favole a realtà aumentata, proprio perché le storie sono narrate dando la possibilità all’utente di percepirle realmente, e anche viverle. Un esperimento che ha dato i suoi frutti già con Book of Spells, e che spera di replicare il successo del romanzo della Rowling.
Non possiamo che attendere con ansia questo secondo capitolo dai tratti noir, e consigliare, a chiunque avesse voglia di mettere alla prova la propria duttilità di lettore, di giocare, leggendo.