Già fremo e sono appena le tre del pomeriggio. E’ difficile riuscire a mantenere il controllo, stasera ci vediamo e per l’ultima volta. Domani ti portano via.
E’ arrivato il momento di darci un taglio, dicono che sia la soluzione migliore. Ma è dura, la sola idea del distacco mi fa venire i brividi e la tristezza continua a battere pugni sul mio stomaco.
Certo l’abitudine, nell’ultimo periodo, ha preso il sopravvento e la mia insofferenza pure. I segni del tempo ci hanno travolto, è innegabile. Eppure in me resta vivo il desiderio di riprovarci, di ricominciare.
Oggi non sai quanto è forte la voglia di viverti ancora, di passare altro tempo insieme. Ho bisogno di te, devo riconoscerlo.
E se anticipassimo? Di più, se andassimo via insieme adesso, magari su un’isola deserta? Chissà se il sole e il mare basterebbero a farmi sopportare i tuoi silenzi tombali. E quei modi di fare strani che hai, quando sembri pronta a tutto e poi, come per dispetto, freni la tua iniziativa, senza mai dare una spiegazione.
Sono confusa, molto confusa. So bene che è giusto così, ma non riesco ad accettare il fatto che tra noi due sia finita. Mi sembra impossibile.
Mi serve un buon bicchiere di brandy per rilassarmi. Potrei berlo comodamente seduta sulla poltrona, ma è più forte di me, non riesco a stare ferma. E’ inutile aspettare. Devo vederti, subito.
Mi affaccio alla finestra e chiudo gli occhi. Li riapro e tu sei lì, come al solito.
Inconfondibile nella tua fermezza. Bella nel tuo abito rosso, nonostante gli anni in più.
Come posso abbandonarti? Lasciare che ti portino via?
Sarai pure un catorcio, ma non posso vivere senza di te.
Adesso scendo e facciamo un giro insieme, lentamente.
Tu metticela tutta. Non lasciarmi nel traffico. Resisti, cara e rossa macchinina mia.
Io domani allo scasso non ti ci mando.