Il mio cuore è una rossa
macchia di sangue dove
io bagno senza possa
la penna, a dolci prove
eternamente mossa.
E la penna si muove
e la carta s’arrossa
sempre a passioni nove.
Giorno verrà: lo so
che questo sangue ardente
a un tratto mancherà,
che la mia penna avrà
uno schianto stridente…
… e allora morirò.
Sergio Corazzini
La passione che infervora.
Voce illustre del panorama poetico italiano a cavallo tra ‘800 e ‘900, Sergio Corazzini non ha bisogno di grandi presentazioni. Una vita breve segnata da una precaria salute non ha impedito di fare di quest’uomo un’icona della poesia del nostro Paese. La sua poetica, votata apparentemente alle piccole cose, ha saputo veicolare, in realtà, grandi valori.
Che cosa se non la passione, intesa come l’ardore e l’entusiasmo vivo, muove la penna?
La carta non è più un semplice supporto scrittorio, la penna non è un banale strumento. Questi oggetti si trasformano, si animano, si tingono di rosso.
Il rosso non è un colore, ma un simbolo chiaro, evidente, manifesto di ciò che si origina nel cuore.
La passione è la molla che spinge a fare sempre di più, a fare meglio. Il sentimento diventa qui sinonimo di vita. La passione è conditio sine qua non tutta l’esistenza perde di senso.
Il poeta è consapevole che la sua vita si è appesa al fil rouge della passione. L’intuizione che essa un giorno svanirà, è certezza di morte.
Questa poesia non riporta soltanto le percezioni dell’anima straordinaria che l’ha composta, al contrario il suo messaggio è universale e più che mai attuale. Il vuoto che imperversa nella nostra epoca, troppo attaccata all’esteriore e alla spietata ambizione personale, è un vuoto di passione.
Spesso siamo, infatti, lontani dal considerare quale sia la ragione per cui svolgiamo le nostre attività. La competizione malsana che si insinua in ogni ambito della società odierna aliena gli stati d’animo, gli istinti, la passione.
Eppure l’elemento che fa la differenza è proprio l’ardore che rimane sotteso in tutto ciò che viviamo.
Pochi versi del Corazzini sanno dirci così tanto, sono un monito per le nostre esistenze spente, alla ricerca di chissà cosa. Solo la luce della passione può combattere la precarietà del presente, può farci scoprire la chiave di volta che insistentemente tentiamo di trovare.