La metropolitana è il luogo di socialità (forzata e non) per eccellenza. Qui ogni giorno migliaia di persone si incontrano e si scontrano, viaggiano, spesso le une appiccicate alle altre, senza la possibilità di scegliere come vivere questo eclettico mezzo di trasporto.
Che siano 5 o 20 minuti, il tempo che ognuno di noi vive in metro è un tempo infinito quanto opprimente. Eppure infinite sono le sfaccettature che questo presenta: osservare, parlare, ascoltare della musica, pensare, studiare, disegnare, conoscere, leggere. Già, leggere. Quante volte vi è capitato di volerlo fare e di aver dimenticato il libro a casa a causa del maledetto cambio borsa? Quante volte avete invece osservato con invidia il passeggero di fronte mentre legge, desiderando ardentemente il suo libro? E quante altre avete invece, senza remore né imbarazzo, volontariamente “tenuto compagnia” al vostro vicino sbirciando le righe del suo bel libro? Ecco, se vi siete vi siete riconosciuti in almeno in una di queste domande, sto per proporre la soluzione ai vostri problemi. No, non è un spot per promuovere una tintura permanente ai vostri capelli, ma semplicemente la nuova iniziativa made in Usa che, pare, diventerà il nuovo casus economico/letterario degli ultimi anni. Anche perché gli inventori e promotori di questo progetto altro non sono che tre studenti provenienti dalla Miami Ad School.
Max Pilat, Keri Tan e Ferdi Rodriguez hanno infatti messo a punto un’idea più che brillante: installare all’interno dei vagoni della metro dei pannelli digitali che, ricordando gli scaffali delle librerie, mostrano dei libri con tanto di copertina, nome e autore, con l’aggiunta di un codice a barre. Quest’ultimo, rilevato da un dispositivo mobile (tablet o smartphone) permette la visualizzazione di un’anteprima del libro stesso (più o meno dieci pagine) che può così essere direttamente letta dal lettore/viaggiatore di turno. La scannerizzazione del codice a barre permette poi anche di ottenere, sul dispositivo, l’indicazione della più vicina biblioteca dove è possibile trovare il volume in questione.
Un modo dunque totalmente nuovo di leggere le biblioteche, in un momento in cui sono sempre più numerose quelle a rischio chiusura. In particolare in Italia la situazione si fa sempre più precaria, non solo per quanto riguarda le biblioteche statali ma anche per quelle universitarie e private. Insomma, che il bel paese sia in grado di prendere spunto da un’iniziativa che racchiude in sé quelle che sono le caratteristiche di un futuro non poi troppo lontano: originale, giovane, creativo.