(…)
E alla fine
Ti trasformerai in rugiada
A spegnere il mio fuoco
Trasformato in albero
E ti poserai nuovamente
sulle mie foglie
…. Dolcemente
A ripetere il cerchio.
Versi spiccatamente dolci e soavi, tracciati con un elegante tocco d’inchiostro, ricreano melodie, tra le dita del lettore, quasi fragili a doverle immaginare. Alessandro Moschini, autore della raccolta “Le corde di Eros” edita nel 2010 dall’Associazione Culturale “LunaNera”, si avvicina, nelle 41 poesie della silloge, al sentimento dell’amore sotto sfaccettature di ogni tipo, ripercorrendo a passi lenti e leggeri la memoria del suo passato, raccontando al lettore una visione del sentimento strettamente affine anche ai canoni di autori del passato. Notevole infatti il frequente rimando alla mitologia greca o comunque a grandi opere, tramandate attraverso i secoli, che hanno utilizzato argomentazioni simili per la rappresentazione della potenza di tale sentimento. I versi che ho qui riportato, ad esempio, fanno parte di una poesia dal titolo “La perpetua metamorfosi” che rende viva, attraverso uno stile semplice comprensibile ma comunque selezionato e raffinato, ogni elemento del mondo che ci circonda quasi a desiderare di coinvolgere l’intera natura in un’estasi d’amore talmente potente da essere incapace di contenersi nelle viscere di un solo essere umano. Interessanti quindi questi frequenti rimandi alla mitologia greca anche nel descrivere l’oggetto del desiderio:
(…)
Tendendo le mie mani
verso le tue bionde chiome
che come i serpenti tentatori
di Medusa
pericolosi e dolci al contempo
mi attanagliano e mi stregano
(…)
Una resa quindi quasi sacrale e ancestrale di un sentirsi vicendevole viene rappresentata con un tocco poetico talmente rispettoso, nei confronti dell’argomento trattato, da apparire fragile nel suo avvicinarsi al sublime tratto del desiderio amoroso; uno stile che si ritrova ancora più elegante nella traduzione a fronte in spagnolo a cura di Victoria De Stefano.
Dalla biografia di Alessandro Moschini si nota l’ annosa esperienza dell’autore in ambito musicale, passione forte che il poeta fa emergere anche nelle sue poesie, insistendo sul suo intento di ricreare una musica, una melodia, un’orchestra viva diretta dal suo sentire e dal sentire di ogni lettore, riconducibili all’atto amoroso o alla semplice descrizione di un desiderio fattosi reale.
(…)
E loro si scambiano furiosamente fino a quando
Le tue mani stringono le lenzuola per
Per l’ultima meravigliosa nota… il finale.
Come afferma quindi Emiliano Ponziani nella prefazione, ogni lettore si riconosce nelle parole e nella musica di una canzone eseguita dall’arte della metafora e del richiamo a realtà ancestrali omaggiate come un’arte costantemente ricca di un desiderio vicino a noi.