«C’era una volta una vedova con tre figli che si chiamavano Nero, Marrone e Blu. Nero era il maggiore, lunatico e aggressivo. Marrone era il figlio di mezzo, timido e ottuso. Ma Blu era il beniamino di sua madre. Ed era un assassino.»
Il romanzo Il ragazzo con gli occhi blu è scritto dalla stessa autrice di Chocolat, la britannica Joanne Harris; l’ambientazione è totalmente diversa e da un paesino francese sconvolto dall’arrivo di una peccaminosa proprietaria di una cioccolateria che dice di voler creare il dolce perfetto per ogni abitante del paese, si passa a un uomo di quarant’anni che vive insieme alla madre in un paesino dello Yorkshire, apparentemente normale ma che in realtà nel mondo virtuale del suo blog diventa un omicida. La Harris è molto brava nel costruire il suo thriller psicologico: il bambino adorato dalla madre cresce e cela il recondito segreto di uccidere la madre stessa; lo scrive nel suo mondo, fatto di schermo e tastiera dove con il nickname di blueeyedboy svela le sue ossessioni e le sue paure.
Il dottor Peacock quando ero piccolo, mi ha insegnato un nuovo modo di guardare le cose. Mi ha insegnato a fidarmi della mia percezione. Io sentivo gli odori delle parole. Mi ha abbandonato, coinvolto in un altro, insolito incidente. Inizio a non fidarmi più di nessuno.
Benjamin si racconta dunque, lasciando che i lettori virtuali entrino nella sua vita e conoscano i suoi misteri: a partire dalla sua famiglia, dai fratelli Nigel e Brendan, il primo aggressivo, il secondo timido. Il tutto viene filtrato dai colori che, secondo la scrittrice, hanno un odore. La madre dei tre ragazzi suddivide i figli sulla base delle tonalità, nero marrone e blu, come le loro personalità. Il figlio blu, quello tanto amato, è in realtà il più cattivo. Quanto della sua cattiveria è però reale? Certo il ragazzo con gli occhi blu lascia segni di una mente perversa e crudele in quel blog, freddo e sadico come i serial killer ma quanto di tutto quello che scrive è concreto? Apparentemente è lontanissimo da ciò che scrive, nella vita è fin troppo monotono e legato alla madre ma davanti a quel computer, le sue dita scorrono veloci sulla tastiera e danno vita ad un diario agghiacciante. E se fossero solo fantasie di un alter ego costruito on line? Il confine tra ciò che si è e ciò che si mostra di essere è tanto labile e forse solo Albertine, una cara amica di Benjamin, conosce la vera identità dell’uomo. Il ragazzo con gli occhi blu ha avuto a che fare da piccolo con Emily, una bambina prodigio dotata di un dono: quello di riuscire a sentire i colori della musica…
“... nel mondo di blueeyedboy (…) tutto esiste a rovescio e ogni senso è contorto e invertito, e nulla inizia mai veramente, e nulla arriva mai a una fine…“