Maledetto il giorno
In cui nacque il primo germoglio,
Nel tuo terreno,
Da mano sconosciuta.
Maledetto il suo colore
Azzurro, innocuo, morbido,
Il fiore più bello
Che non credevi mancasse.
Maledetto il suo profumo,
Quell’aria caldissima
Come il suono di una ninna nanna.
Cullava la tua mente,
Con un ondeggio
Che non riuscivi a render tuo,
Un dondolio mai sufficiente.
Benedetta la mano che lo recise
Ancora seducente nel suo aroma,
Per donarlo ad estranei
Sotto i tuoi occhi,
Con un sadismo amaro,
Con una violenza che grida,
Prima che tu possa vedere
Il suo invecchiare anonimo.
Benedette le lacrime
Che bagnano spine
Secche e taglienti,
Che circondano il tuo cuore
E non chiedono acqua
E non hanno profumo.
Benedetto il sole
Che ogni giorno sorgerà,
Anche su terreni sterili
Resi aridi da forbici perverse.
Costanza Lindi